Quali documenti portare in viaggio per i bambini
Assisto, ogni giorno, a separazioni tra coniugi ragionevoli e di buon senso. Altre volte, invece, ogni argomento è occasione di discussione. Anche i documenti dei figli. Si discute per il rinnovo, per decidere quale genitore debba conservarli e così via.
Quello che, però, è davvero avvilente è imbattersi in situazioni nelle quali, alla fine, a rimetterci sono i figli non potendo, per esempio, fare il viaggio che era stato pianificato perché un genitore, per fare un dispetto all’altro, non consegna o non rinnova i documenti di identità.
Per questo, prima di tutto, può essere utile sapere esattamente quali documenti servono ai minori per viaggiare. Quanto meno per sgomberare il campo da questa inconsapevolezza che può essere fonte di polemica tra mamma e papà e di inutile accanimento.
Dunque, per viaggiare in Italia e nei Paesi appartenenti all’Unione Europea è necessario che i figli (anche i bambini e i neonati) siano muniti della carta d’identità.
Naturalmente i bambini piccoli non dovranno firmare il documento d’identità, ma dai 12 anni in poi, al contrario, sarà richiesta la firma.
Quanto al passaporto, necessario per viaggiare fuori dall’Unione Europea, deve essere richiesto con il consenso di entrambi i genitori (che siano sposati, conviventi, separati o divorziati).
La durata della carta di identità e del passaporto varia a seconda dell’età del richiedente: 3 anni per i bambini sotto i 3 anni, 5 anni per i minori tra i 3 e i 18 anni e 10 anni dalla maggiore età.
Indipendentemente dai documenti, poi, i bambini minori di 14 anni non possono uscire dall’Italia senza i genitori. Oppure, se la mamma e il papà non possono viaggiare con il figlio infraquattordicenne, è necessario che il minore sia munito del “documento di accompagnamento” (oltre al documento di identità). Ossia un modulo (che si può trovare sul sito internet della Questura) sul quale i genitori devono indicare i dati dell’accompagnatore e autorizzarlo a viaggiare con il minore. Questo documento dovrà essere presentato in Questura che, eseguite le dovute verifiche, dopo 7 giorni lo riconsegnerà. A quel punto, il ragazzo infraquattordicenne potrà viaggiare con l’accompagnatore individuato dai suoi genitori.
I ragazzini sotto i 14 anni, poi, possono viaggiare in Italia prendendo treni e voli aerei, ma è necessario che portino con sé la liberatoria firmata dai genitori con la quale mamma e papà delegano alle varie compagnie di viaggio il trasporto del figlio.
Inoltre, è certamente utile che i minori portino in viaggio la tessera sanitaria, poiché garantisce loro cure mediche in tutta l’Unione Europea.
Per quanto riguarda i genitori separati, è loro dovere informare l’altro genitore delle località nelle quali trascorreranno le vacanze con i figli (oltre a dover indicare l’indirizzo dell’alloggio). Senza che, naturalmente, questo si trasformi nella necessità di domandare all’altro l’autorizzazione (salvo che si tratti di un paese extra europeo). La prassi impone, infine, che i documenti viaggino con i figli. Questo implica, quindi, che i genitori si occupino di consegnarsi reciprocamente la carta d’identità o il passaporto dei figli, ogni volta che uno dei due adulti deve viaggiare con i minori. Per questo, per praticità, suggerisco sempre che uno dei due genitori conservi presso di sé il passaporto dei figli e l’altro la carta d’identità. In questo modo, sono entrambi sempre indipendenti nel poter viaggiare (eventualmente domandando il passaporto solo quando è necessario uscire dall’Unione Europea, ma nella stragrande maggioranza dei casi questo non avviene così frequentemente).
Forse conoscere queste regole, aiuterà qualche famiglia a non imbattersi in inutili e stancanti discussioni proprio durante le vacanze. Tanto attese, soprattutto dai bambini.
Avv. Marzia Coppola
Studio legale Bernardini de Pace
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