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Separazione e divorzio possono essere richiesti insieme 

Marzia Coppola
Marzia Coppola

Avvocato matrimonialista, educata alla resilienza e alla libertà. Laureata in Italia e in Francia, ho continuato gli studi per diventare anche avvocato della Sacra Rota. Mi occupo di diritto di famiglia a 360 gradi (e più!). Convinta che anche dalla relazione peggiore si possa imparare qualcosa.

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L’Italia è uno dei pochi paesi a prevedere due fasi per sciogliere definitivamente il matrimonio: la separazione, prima, e il divorzio, dopo. Solo il divorzio fa venire meno tutti i diritti e i doveri che nascono con il matrimonio, mentre con la separazione alcuni restano in essere.  Tra l’una e l’altro devono trascorrere necessariamente dai sei a dodici mesi (a seconda che la separazione sia consensuale o giudiziale).  
Il senso di prevedere queste due fasi è quello di dare ai coniugi il tempo di riflettere a fondo su ciò che sta accadendo e, se lo ritengono, tornare indietro senza arrivare fino in fondo (cioè senza divorziare). 
Capita, quindi, che il periodo della separazione sia un momento di prova del nuovo equilibrio familiare e di assestamento. Non solo per comprendere se si vuole davvero divorziare, ma anche per verificare se il nuovo assetto familiare imposto dalla separazione (che sia frutto di un accoro o di un provvedimento del giudice) funzioni o meno. 

Nel frattempo, i coniugi mettono da parte un po’ di conflittualità, i figli crescono e qualche spesa si cristallizza (così come i rispettivi redditi possono trovare una loro stabilità). Dunque, con il divorzio, si potrà modificare tutto quello che nella separazione non ha funzionato, si potranno aggiornare in eccesso o in difetto le previsioni economiche (magari anche tenendo conto della scuola che i minori decideranno di frequentare, dell’eventuale scelta dei figli di studiare all’estero, di quanto ciascun genitore effettivamente riesce a tenere i figli con sé e così via). 

In ogni caso, con la recente riforma della giustizia, è oggi possibile depositare contestualmente la separazione e il divorzio. Dunque, sopravvivono entrambi (e il primo resta necessario per ottenere il secondo), i tempi previsti dalla legge tra l’uno e l’altro devono essere rispettati, ma è possibile depositare davanti al giudice una domanda cumulativa. Domanda che, a mio avviso, è l’ovvia manifestazione della nostra società nella quale i rapporti d’amore e i matrimoni sono “liquidi” e si prestano all’uso istantaneo.  Questa soluzione permette ai futuri ex coniugi di non dover intentare due giudizi distinti (con conseguente unico investimento di denaro e di energie). 

La corsa al divorzio, quindi, è più facilmente appagata e, sicuramente, è un vantaggio per le famiglie che non hanno alcunché da ripartire, niente di cui discutere e le idee ben chiare (per esempio giovani coniugi che vogliono divorziare, ma che non hanno avuto figli e hanno ciascuno un proprio lavoro che li rende indipendenti economicamente). Ma per le famiglie che stanno attraversando una fase di importanti cambiamenti (lavorativi, di crescita dei figli, di scelte importanti) può essere controproducente rinunciare alla separazione e al “banco di prova” solo perché si ha fretta di divorziare e si vuole voltare pagina.  È importante, in ogni caso, farsi consigliare da un professionista esperto in materia, perché avendo maggior esperienza, potrà prevenire problemi ai quali la famiglia potrebbe andare incontro.  
 

di avv. Marzia Coppola
[email protected]
Studio legale Bernardini de Pace
 

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