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Il Milan si rilancia con la regia di Zlatan Ibrahimovic

Luciano Moggi
Luciano Moggi

Luciano Moggi nasce a Monticiano il 10 luglio 1937. Dirigente di Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus, vince sei scudetti (più uno revocato), tre Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, una Coppa Intertoto e una Coppa Uefa. Dal 2006 collabora con Libero e dal 13 settembre 2015 è giornalista pubblicista.

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La serie A 2024-25 è ai nastri di partenza. È il momento in cui ognuno si sente in grado di emettere sentenze sull’esito del campionato. Noi invece, come al solito, cercheremo di penetrare nei segreti delle squadre prima di parlare di favoriti.

Naturalmente è d’obbligo inserire l’Inter nel novero delle migliori, considerando che ha già completato da tempo la rosa e si è rinforzata con Zielinski e Taremi. Inoltre i nerazzurri possono guardare con cautela al mercato per caprie se possa venir fuori qualcos’altro, anche a buon prezzo (Chiesa?). Rispetto alle rivali l’Inter ha il vantaggio di aver mantenuto l’allenatore e il gruppo squadra che ha vinto lo scudetto, addirittura rinforzandolo. È difficile ripetersi se non si ha coscienza della propria forza, perché tutti giocheranno al massimo contro i campioni d’Italia, ma l’Inter anche da questo punto di vista sembra cresciuta.

Sulla carta le rivali potrebbero essere Milan, Juventus e Napoli, ma avendo tutte cambiato allenatore avranno lo svantaggio di cambiare preparazione, oltre a dover inserire qualche giocatore nuovi. Di conseguenza l’amalgama iniziale del gruppo potrebbe favorire la squadra di Inzaghi, anche se l’assetto definitivo delle rivali potrebbe colmare il divario iniziale. Il Milan che l’anno scorso è arrivato secondo, subendo però 49 gol, aveva delle lacune nel centrocampo che, non facendo filtro ed essendo composto più da mezze punte che da centrocampisti, quando perdeva palla difficilmente la riconquistava.

Per cui dopo Pavlovic, Morata ed Emerso Royal si attende l’acquisto di Fofana che, assieme a Bennacer, può dare qualità ma anche vigore al centrocampo. La regia illuminata di Ibrahimovic non è alla ricerca dei nomi ma delle caratteristiche dei singoli per assemblare meglio la squadra. Per quanto concerne la Juve, al momento è difficile esprimere giudizi. Il progetto di partenza è di concepire una squadra nuova e bella, per cui è d’obbligo vendere gli esuberi: fatto fuori Szczesny, mancano De Sciglio, Rugani, Djalò, McKennie, Arthur, Nicolussi Caviglia, Kostic, Chiesa. Non arrivano però buone notizie né dal fronte cessioni, con gli esuberi ancora tutti a libro paga, né dal fronte acquisti. Intanto prosegue la guerra con l’Atalanta per Koopmeiners. 

Siamo convinti che alla fine la Juve la spunterà, ma Percassi potrà consolarsi mettendo in cassa una cifra difficile da raggiungere di questi tempi. Il povero Gasperini invece dovrà fare a meno del miglior giocatore dell’Atalanta, oltre agli infortunati Scamacca e Zaniolo, ma potrà comunque provare a guadagnare la qualificazione per l’Europa. Sul Napoli di Antonio Conte c’è poco da dire, essendo ancora prigioniero di Osimhen, che impedisce l’arrivo di Lukaku. La squadra è comunque buona, deve solo ritrovare le motivazioni e la voglia di primeggiare dimostrare nell’anno dello scudetto e perdute nello scorso campionato. In conclusione, ci sembra che il calcio meneghino possa avere la meglio, essendo Juve e Napoli attualmente ingiudicabili e l’Atalanta più aggrappata al bilancio che alla continuità di risultati.

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