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Con stranieri di terza fascia non si fa strada. Vero Gravina?

Luciano Moggi
Luciano Moggi

Luciano Moggi nasce a Monticiano il 10 luglio 1937. Dirigente di Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus, vince sei scudetti (più uno revocato), tre Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, una Coppa Intertoto e una Coppa Uefa. Dal 2006 collabora con Libero e dal 13 settembre 2015 è giornalista pubblicista.

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Nelle nostre previsioni avevamo anticipato la finale dell’Europeo, Francia-Spagna. Abbiamo purtroppo sbagliato ma solo per questioni di calendario, perché Dechamps e De La Fuente si scontreranno stasera tra di loro, nelle semifinali e una delle due verrà eliminata mentre la vincente di questa sfida potrebbe aggiudicarsi il titolo Europeo nella finale. Bello vedere in campo gente del 2002 come Pedri e Nico Williams e addirittura un 2007 come Yamal, giocatori che riescono a essere determinanti per le loro prestazioni, nonostante la giovane età. Il Presidente Federale, Gravina, dovrebbe cogliere il fatto come un insegnamento da seguire per portare alla luce talenti e nazionali, come facemmo nel 2006, ai tempi di Del Piero e Totti. Chiedete di Williams al nostro Di Lorenzo, forse non se ne ricorderà più, ma al pensiero, potrebbe ancora oggi girargli la testa.

Due squadre con caratteristiche diverse, bella e spumeggiante la Spagna che appaga di più l’occhio dello spettatore. Al contrario, la Francia diverte meno lo spettatore, ma dà la sensazione di avere una struttura da poter competere contro qualsiasi avversario. È solida nel reparto arretrato dove Maignan e i suoi colleghi di difesa sono difficilmente superabili, grazie anche ad un centrocampo, comandato da Kanté e Fofana, che sa fare grande filtro ed è pregevole quando costruisce. Fino ad ora deludente invece il reparto attaccanti che ha reso meno di quanto previsto, nonostante la presenza di Mbappè: tre gol (due autoreti ed un rigore) sono veramente pochi. Nell’occasione sarà interessante vedere all’opera il centrocampista Fofana del Monaco, che dovrebbe far parte dei rinforzi indicati da mister Fonseca ai dirigenti milanisti.

D’altra parte noi italiani, al momento, possiamo solo accontentarci di vedere finalmente all’opera qualche buon giocatore straniero che venga a rinforzare le nostre squadre e magari possa dare nuovamente lustro al nostro torneo, che, dal più bello che era, è retrocesso al terzo posto causa stranieri di seconda e terza scelta. Vero Gravina? E magari aver la soddisfazione di vedere arbitrare la finale da Orsato, considerato uno dei migliori arbitri dell’Europeo 2024. Ci sembra alquanto difficile pronosticare il risultato di questa gara dove l’equilibrio sembra regnare sovrano. Lo spettro dei rigori potrebbe prevalere su tutto, ma la vittoria potrebbe anche passare dalle fasce, a seconda di chi prevarrà nei duelli: a destra Koundé contro Nico Williams e a sinistra Theo Hernandez contro Yamal. Di sicuro stasera all’Allianz Arena di Monaco si respirerà aria di puro calcio.

Nell’altra semifinale, a Dortmund, si sfidano Olanda-Inghilterra, due squadre diverse nella disposizione tattica. L’Inghilterra sembra andare in campo con la consapevolezza che prima o poi Bellingham, Kane o Foden possano inventare qualcosa. Anche se poi è Saka nei quarti ad inventarsi il pareggio contro la Svizzera,1-1, che ha portato gli inglesi di Southgate a vincere ai rigori per lo sbaglio di Akanji dal dischetto. A noi sembra in questo caso molto più organizzata l’Olanda di Koeman che ha avuto una gara tutta in salita contro i turchi di Montell. Con un finale travolgente raggiungevano il pareggio al con una testata di De Vrij e la vittoria grazie ad una autorete di Muldur. In particolare evidenza il difensore interista De Vrij. Confrontando le due squadre sembra più forte l’Inghilterra che può anche prevalere ,se ci sono le invenzioni di singoli (Bellingham), mentre l’Olanda è più attrezzata come gioco di squadra e il suo attacco 9 gol (da tenere sott’occhio Gakpo), è più prolifico di quello inglese, 5 gol. I nostri favori sono per l’Olanda di Koeman.

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