Il Var non funziona: bisogna cambiare subito il regolamento
Sembra brutto chiamare in causa ancora una volta il Var, però non è ammissibile che possano verificarsi casi come quello di Monza-Inter, dove l'arbitro Sacchi ha fischiato erroneamente un punizione contro i nerazzurri (a inciampare tra loro sono stati due giocatori del Monza: Pablo Marì e Izzo) nell'attimo in cui Acerbi stava segnando il 3-1 regolare che avrebbe sancito la vittoria della squadra di Inzaghi. Invece il gol è stato annullato per il fischio precedente, segno che l'arbitro evidentemente non aveva seguito la dinamica dell'azione. Il Var non è intervenuto perché il regolamento non prevede la chiamata anche nel caso si possano verificare errori che condizionano i risultati: secondo noi, allora, è da cacciare chi fa questi regolamenti. Giuste quindi le lamentele dell'Inter per l'annullamento ingiustificato del gol di Acerbi, che avrebbe dato la vittoria alla squadra nerazzurra per poter continuare la rincorsa sul Napoli, cominciata tanto bene alla ripresa del campionato.
Siamo quasi al confine dell'errore tecnico. Magari sarà punito Sacchi, ma l'errore resta e pure il danno per l'Inter che proprio sul finire è stata addirittura raggiunta sul 2-2 da un gol di testa di Caldirola. Per concludere la nostra opinione sul Var: essendo un mezzo tecnologico soggettivo, non va bene gestito così male e legiferato ancor peggio. Secondo noi andrebbe aggiornato, magari prendendo anche spunto dalle esperienze sin qui fatte. Nella giornata pro-Napoli ha preso le distanze la sola Juve che ha vinto «di corto muso», come dice sempre Allegri, prendendo a prestito dall'ippica il detto che vuol significare arrivo dei cavalli quasi appaiati in foto-finish. Probabilmente per far capire di partite sempre in bilico, che finiscono magari quasi al termine dei tempi regolamentari ma sempre con la vittoria della Juve (1-0), non importa se giocando bene o male, come appunto è successo a casa della Cremonese e con l'Udinese all'Allianz. E il filotto di otto vittorie consecutive ha portato i bianconeri al secondo posto in classifica in coabitazione col Milan, a sette punti dalla capolista. E non è poco considerando i tanti infortuni juventini.
Va quindi considerato più che positivo il lavoro fin qui svolto da Allegri, che aspetta di poter utilizzare a tempo pieno Pogba (per adesso osservato solo negli allenamenti), Di Maria (in auge nel torneo mondiale e meno alla Juve), Chiesa (già in attività ma a corto di condizione) e Vlahovic (reduce da infortunio). Quella bianconera potrebbe diventare una rosa competitiva e fastidiosa per chiunque, specialmente se il tecnico, come succede in questi casi, saprà compattare la squadra contro quanti - e sono tanti - stanno sparlando di essa. A Marassi, contro la Samp, un Napoli più pratico che bello ha vinto 2-0 rispondendo a quanti speravano che, dopo la sconfitta di S.Siro, potesse avere perduto certezze. Portato in vantaggio da un gran gol di Osimhen, apparso addirittura concreto oltre che bello e divertente nelle sue giocate, ha sempre tenuto in pugno la gara raddoppiando all'80' su rigore trasformato da Elmas. In ombra Kvaratskhelia, bene Mario Rui, Anguissa e Lobotka, oltre naturalmente ad Osimhen.
Milan-Roma a S.Siro è stata una partita strana per un impensabile 2-2. A giocare è stato il Milan (in vantaggio 2-0), a difendersi la Roma, tutta arroccata senza mai tentare di alzare il baricentro. Ma nel finale, probabilmente pensando di avere ormai in pugno la situazione, i rossoneri hanno rallentato e Ibanez ha segnato il 2-1. Era l'87' e da quel momento la Roma ha assediato il Milan e ha pareggiato 2-2 nel'extra-time con Abraham. Stessa sorte, all'Olimpico, per la Lazio contro l'Empoli, che si è fatta raggiungere sul 2-2 nel recupero.