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Qatar 2022, soltanto il Marocco può dar fastidio alle big del mondo

Luciano Moggi
Luciano Moggi

Luciano Moggi nasce a Monticiano il 10 luglio 1937. Dirigente di Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus, vince sei scudetti (più uno revocato), tre Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea, una Coppa Intertoto e una Coppa Uefa. Dal 2006 collabora con Libero e dal 13 settembre 2015 è giornalista pubblicista.

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Ben ritrovati nella seconda fase del Mondiale. Tutti i continenti sono rappresentati per la gioia di Infantino, ma la qualità dei contendenti non cammina di pari passo.

Non ci sono nomi nuovi che possano catturare l'attenzione degli osservatori, i migliori giocatori sono ancora quelli che attualmente partecipano ai campionati europei, specialmente in Premier e Serie A. Anche se spira un vento favorevole al calcio dell'Est, la Corea del Sud lo rappresenta più di tutte e nel suo gruppo figurano il veterano Son e Kim. Un mondiale decisamente diverso da quelli del passato non fosse altro per la sua strana collocazione nel bel mezzo della stagione calcistica, ma soprattutto per i risultati sorprendenti registrati, oltre al fatto che nessuna delle squadre vincitrici del proprio girone ha concluso a punteggio pieno. Un dato che ci fa ipotizzare come possa essere aperto a qualsiasi risultato, anche quello più inatteso, in assenza appunto di una squadra dominante e di qualche giocatore, come ai tempi di Maradona, che da solo poteva condurre i suoi alla vittoria.

Tra le squadre qualificate le migliori ci sono sembrate la Francia di Deschamps che vanta il fenomenale Mappè, in grado di andare a segno in qualsiasi momento e in qualsiasi modo (e non solo, ieri ha fatto faville una volta di più anche il milanista Giroud).

In aggiunta, i transalpini dispongono di una panchina di riserve che valgono i titolari. Sullo stesso piano dei francesi il Brasile che, oltre ad avere nelle sue fila dei campioni conclamati come Neymar, ha, anch' esso, una rosa molto folta e di tanta qualità.

L'Argentina, partita invece con il freno a mano tirato, ha ritrovato Messi nella migliore condizione e soprattutto in vena di prodezze. Contro l'Australia, sudamericani belli nel primo tempo e meno belli nella seconda parte, dove hanno subito per lunghi tratti il veemente ritorno degli australiani che, fino all'ultimo, hanno reso vita dura alla squadra di Scaloni.
Considerando quanto visto fino ad ora ci sembra che queste tre squadre abbiamo qualcosa in più delle altre, che possano quindi prevalere su tutte e magari combattere per il titolo, a meno che non debbano incontrarsi prima tra di loro per ragione di calendario. Una eventuale sorpresa potrebbe essere il Marocco perché, oltre a divertire per il suo gioco a tratti spumeggiante, mette in campo giocatori prestanti atleticamente e ottimi sotto il profilo tecnico. Ha vinto il girone, tra i più difficili, pareggiando 0-0 con la Croazia, battendo il Belgio 2-0 (la Nazionale di Lukaku era considerata tra le favorite) e, infine, il Canada 1-2.

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