Massimiliano Allegri, in 4 giorni da stratega a "mister bollito"
Il calcio fa sempre parlare di sè, di settimana in settimana si cambia argomento e talvolta anche opinione. Si fa un gran disquisire sulla crisi della Juve che fa notizia più quando perde di quando vince. E Lazio-Juve (0-2) di una settimana fa è la fotografia di quanto stiamo scrivendo: dopo quella vittoria si disse e si scrisse di una Juve rinata, con Allegri nel ruolo di stratega perché aveva saputo incatenare Luis Alberto e Milinkovic e aveva costretto alla resa la pattuglia "sarriana", senza tenere conto che quando alla Lazio manca Immobile viene meno quella parte di squadra deputata a mandare in rete la palla. È bastata la sconfitta col Chelsea (4-0), dopo appena quattro giorni, a far cambiare l'opinione sulla Juve: Allegri è stato tacciato da "bollito", lo scettro di stratega passato nelle mani di Tuchel, con la squadra bianconera, secondo i più, tutta da rifare: nessuno a farsi sfiorare dal pensiero che il Chelsea attualmente comanda la Premier, oltre al fatto che è campione d'Europa in carica, mentre la Juve occupa appena l'ottava posizione in serie A.
Insomma, si riesce a dispensare elogi e poco dopo, e sempre allo stesso soggetto, si dà del "finito" anche se finito non è. Senza neppure riguardo per lo stesso che ha vinto nove campionati consecutivi e dichiara pubblicamente essere questo un annodi transizione per rifarsi la facciata, vista l'età di alcuni giocatori e l'inservibilità di altri. Il tempo di rifarsi il trucco non deve essere preso a pretesto da qualche commentatore fazioso per dire o descrivere la fine di un ciclo juventino perché, chi conosce la storia del calcio, sa perfettamente che quando il ciclo di vittorie della Juve fu scientemente interrotto, nel 2006, da chi, non sapendo vincere, non trovava di meglio che offendere la professionalità altrui, questo nostro amato sport finì di esistere a livello competitivo e, ancora oggi, trema al pensiero di non potersi qualificare ai Mondiali, visto che il nostro avversario sarà probabilmente il Portogallo. Tornando al campionato , dopo il tour europeo delle qualificazioni che hanno già dato sia Inter che Juventus qualificate al turno successivo con una giornata di anticipo, restiamo in attesa di quello che saprà fare il Milan, visto in gran forma e vincente sul difficile campo dell'Atletico Madrid (0-1): la decisione all'ultima giornata contro il Liverpool a S.Siro, oltre al risultato di Porto-Atletico Madrid. E quello che farà l'Atalanta che deve battere al Gewiss Stadium gli spagnoli del Villareal per qualificarsi.
Alla luce degli ultimi risultati ci sembra in gran in forma I' Inter che, in campo nazionale, è rientrata nel novero delle favorite dopo aver battuto il Napoli e aver recuperato tre punti anche sul Milan sconfitto a Firenze. In testa restano, a quattro punti dai nerazzurri, il Milan - gasato dopo la bella vittoria in Spagna per la Champions e nonostante il passo falso di Firenze - e il Napoli, sconfitto in Russia dallo Spartak (Europa League , 2-1) e con qualche guaio per gli infortunati di lungo corso (Osimhen e Anguissa) e perla Coppa d'Africa cui dovrà partecipare anche Koulibaly. Secondo noi sono le tre favorite alla vittoria finale e questa giornata saprà dirci se il Napoli, causa appunto gli infortuni, sarà in difficoltà affrontando la Lazio al Maradona che, dopo la secca sconfitta interna contro la Juve, è andata a stravincere in Russia a casa del Lokomotiv per 3-0. Ci sembra leggermente favorita la squadra di Sarri. Diamo favorito il Milan in casa contro il Sassuolo e l'Inter vincente a Venezia. Juve e Atalanta se la vedranno tra di loro all'Allianz e sembra quasi uno spareggio perla quarta posizione di classifica: meglio al momento la Dea della Juve, anche se si profila un pareggio. Roma favorita all'Olimpico contro il Toro.