Antonio Conte? Parla troppo e solo per lamentarsi, difficile gestirlo così
È destino che questo campionato, vinto meritatamente alla Juve, debba riservare ulteriori sorprese. Dopo il lockdown e lo smart working dovuti al virus, non potevano mancare le critiche all'allenatore campione d'Italia, mentre non erano ipotizzabili le espressioni di Conte rivolte ai suoi dirigenti. Sembra che "qualcuno" si diverta ad aggiungere pepe dove già c'era il sale, per mettere in crisi l'Inter e aiutare i media a mandare in onda la solita girandola di nomi atti a riempire le panchine che risultassero vacanti, quella di Conte compresa: si tratta di una ginnastica mentale testata a ricomporre i mosaici rotti, o presunti tali, che tanto piace ai tifosi e li fa sognare, facendo dimenticare loro persino i disagi del Coronavirus.
Nel caso della Juve campione d'Italia vengono contestate a Sarri l'assenza del bel gioco, motivo per cui era stato preso in sostituzione di Allegri; la fragilità della difesa, per otto anni la migliore del campionato che oggi prende troppi gol (43) perché il mister vuol difendere alto; la poca prolificità dell'attacco che è il quinto del campionato, nonostante campioni del calibro di Ronaldo e Dybala; infine, per non farsi mancare niente, le sue conferenze non sempre in linea con lo stile bianconero. Al contrario della Juve, il caso che inquieta l'Inter dipende solo dalle pubbliche dichiarazioni rese da Conte, che hanno fatto scoppiare la miccia di un'insofferenza, già dimostrata in altre occasioni, tra allenatore e società, quest' ultima colpevole, almeno secondo Conte, di non averlo aiutato nel momento del bisogno tant' è che, per il mister, il posto d'onore dietro la Juve sarebbe solo merito suo e della squadra.
Sarebbe interessante capire dove gli sia venuto a mancare questo aiuto, visto che nel mercato di gennaio, dopo essersi lamentato ancora una volta pubblicamente della rosa ristretta, è stato accontentato con tre rinforzi importanti come Young, Moses ed Eriksen. Secondo noi sarebbe il caso che qualcuno freni Conte, che è un ottimo allenatore ma parla troppo pubblicamente, e sempre per lamentarsi. Quasi volesse dimostrare che i mancati successi non sono stati mai colpa sua, ma di altri. Per questo motivo è andato in frizione prima con Andrea Agnelli, poi con il Chelsea e adesso con l'Inter. Con la squadra nerazzurra si sente al sicuro dall'esonero per gli ulteriori due anni di contratto, ma, potrebbe incorrere in una "giusta causa" qualora la società ricorresse e lui non riuscisse a dimostrare le manchevolezze, rese pubbliche, dei suoi dirigenti.
Noi però siamo del parere che nell'Inter, nonostante la presenza di Marotta che tenta disperatamente di ricucire i tanti strappi, ci siano troppe disparità di vedute e mancanza di attributi per gestire questo allenatore: tanto varrebbe allora fargli fare il presidente al posto di Zhang... e magari spostare il Patron cinese al posto di Conte come allenatore. Intanto si fa già il nome di Allegri come suo sostituto. Max non accetterebbe di subentrare, senza prima aver capito la situazione che, in questa società, è sempre poco chiara. Alcuni addirittura asseriscono che Conte tenga questo comportamento perché, fiutando l'aria che tira tra i bianconeri, vorrebbe tornare alla casa madre. Secondo noi è impossibile, se conosciamo bene Andrea Agnelli. Sicuramente la confusione è tanta e nella confusione l'unico a conoscere il suo destino resta Maurizio Sarri.
Concluso il campionato (complimenti a Immobile, capocannoniere e vincitore della Scarpa d'Oro) con la salvezza del Genoa e la retrocessione del Lecce, le nostre squadre ora si prepareranno a giocare in Europa: per la Champions Juve-Lione, Barça-Napoli, PSG-Atalanta sono le partite di cartello, mentre Roma e Inter incontreranno Siviglia e Getafe per l'E-League.