PIASTRI 9
Il 2° posto nella Sprint. Poi la prima pole. E in gara il dominio fino alla bandiera a scacchi senza pensieri e senza intoppi. Così la débâcle australiana è già negli archivi. Ha la macchina migliore e la sfrutta con un aplomb incrollabile. Dovrebbe essere solo più costante. Ma per Lando sarà filo da torcere comunque.
RUSSELL 8
Non guida la Mercedes dei tempi che furono eppure riesce a portarla un'altra volta sul podio. Un vero osso duro (ma già lo sapevamo) che massimizza e si fa in quattro. Il miglior capitano e riferimento oggi possibile per la squadra di Toto.
VERSTAPPEN 7.5
La partenza non è il massimo. E la macchina si accende solo all'ultimo. Quel che basta per superare Charles e chiudere quarto ai piedi del podio. Surreale ma ciò che passa il convento in realtà è molto meno. E' Max a metterci parecchio del suo. E così sarà fino all'ultimo punto.
BEARMAN 7
Il rookie britannico che lo scorso anno scorso ha stupito tutti vestito di Rosso, esce dalla sacche del GP australiano con una rimonta fatta di grandi sorpassi. Bravo. Mezzo voto in più all'ex Alpine Ocon. In questo caso è più una grazia che una sorpresa. Sarà che in Haas avranno acceso un camion di ceri alla Madonna...
NORRIS 6
Ci risiamo. La Sprint un disastro. Le qualifiche non vanno meglio. In gara l'unico guizzo all'inizio, col secondo posto riacciuffato. Poi i restanti giri sono un fotogramma fisso. All'ombra del compagno. Si accontenta di gestire il primo posto nella classifica piloti. Ma l'impressione è che sarà dura resistere a lungo là davanti.
FERRARI 3
Sprint consolazione effimera. La macchina nel weekend perde consistenza. E con la doppia inconcepibile squalifica è davvero notte fonda. Tra Leclerc (6) ed Hamilton (5.5) è contatto alla prima curva. Acciuffare Russell (e il podio) per il monegasco resta un miraggio. E la beffa è il sorpasso di Max all'ultimo. Al Sir va pure peggio. Deve cedere al compagno la posizione e il tentativo di undercut è poi irrealizzabile. Rotta da invertire completamente.