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GP Baku 2021, le pagelle. Re Perez come Barrichello. Ko Vestappen e Hamilton. Ferrari rosso stinto

Leonardo Filomeno
Leonardo Filomeno

La collaborazione con Libero dal 2010. Ritratti ed interviste diventano presto la sua specializzazione, tra ritmi in 4/4 e immaginario popolare. La passione per rombi e motori risale ai tempi di Barrichello & Schumi. Nel 2019 stila la sua prima Pagella durante il GP di Austin. Diventeranno tante. A questo blog il compito di raccoglierle tutte.

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Tutto decretato nei 2 giri al termine dopo la sospensione per l'incidente di Verstappen. Alla ripartenza Hamilton finisce fuori pista, 15esimo. Secondo Vettel, terzo Gasly  Ferrari delude con Leclerc quarto e Sainz ottavo


Verstappen - 10.  Con una Red Bull imponente, macina giri veloci e perfezione. E si prende pure il punto addizionale. Avrebbe vinto. Al 47esimo la posteriore sinistra lo pianta in asso. Rabbia, calci. Qualche pugno. E un impavido cameraman che durante il ritiro lo marca a uomo. Lo rivedremo.
Perez -  9 e mezzo. Per tutto il weekend un razzo, spesso più veloce del compagno. Si ritrova meritatamente leader. E stravince. Affidabile, super solido, è lo scudiero perfetto. Quel gran furbone di Helmut Marko ha fatto proprio bene a prenderlo. Ieri il messicano ci ha ricordato Barrichello. 
Hamilton - Gara atletica. Ma dietro ai tori scatenati va in bambola. Prima spreme all'inverosimile una macchina che non ne vuole sapere. Poi il ritiro di Max gli riconsegna la leadership del mondiale su un vassoio d'argento ma rovina tutto volendo strafare col messicano. E al penultimo giro, come un dilettante qualsiasi, va lungo. Ultimo. Addirittura dietro al finnico bollito. 0.
Gasly - 7.  Il podio glielo regala Hamilton ma è meritato. Già da Monaco di nuovo centrato, più energico. E alla fine la spunta nella lotta con Charles. Il terzo posto ci ricorda la vittoria di Monza. Oltre a dirci che il team di Faenza per il terzo posto dei costruttori può giocarsela. Complice anche il ritrovato rookie Tsunoda, che quando non si incazza qualche bel risultato a casa lo porta.
Alonso - 6 meno. L'esperienza e un po' di fortuna gli regalano una domenica diversa da quella opaca che per la Alpine si delineava. I punti sono una boccata d'aria fresca. Anche perché il solito Ocon si era già dato alla macchia.  
Ferrari - 6 meno. Il riscatto della pole di Charles aveva troppo riacceso i rossi animi. E in gara son stati ceffoni. Per Leclerc, da 7, che patisce gli ovvi limiti e fa l'impossibile per aggirarli, commettendo anche errori. Per l'incerto e sfortunato Sainz, da 5 meno, che a perdersi ci mette un attimo. Il cammino sarà lungo. 
Vettel - 9. Arrivano quando meno te lo aspetti i riscatti più importanti. Come un bellissimo secondo posto a Baku. Con un'ottima gestione, una macchina che sembrava l'ennesima scelta infausta e invece potrebbe diventare il volano di una a lungo sognata rinascita.
Bottas - 0.  Parte decimo e chiude senza nemmeno un punto, beffato addirittura dalle Alfa Romeo, con il compagno dietro solo per un infausto scherzo del destino. Sia chiaro: un capolavoro del genere sarebbe arrivato anche se Toto non avesse già deciso di trombarlo per il prossimo anno. Già i problemi in Mercedes non mancano (questo weekend temperatura e finestra di utilizzo delle gomme). Poi interrogarsi pure su chi debba fare il numero 2 davvero non ha senso. In fondo, se Hamilton dovesse rinnovare, quello momentaneo in Williams già lo hanno.  
Circuito di Baku - 10 e lode.  Cento e anche più di gran premi così! La curva 15 foriera di disavventure e lacrime, tra libere e qualifiche, per Leclerc, Stroll, Giovi, Max. La 3 fatale in gara per Sainz, lungo, e poi disperso. La posteriore sinistra che mette ko in fotocopia un dignitoso Stroll, il leader Max e far rischiare anche Ham.  La gara sprint di 2 giri che alla fine diventa un inaspettato show. Dopo la ripetitività e gli sbadigli di Monaco, un circuito cittadino folle ed esplosivo. E una domenica finalmente meno ingessata per la Formula 1.
 

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