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Var? Perché è troppo facile contestare gli errori solo ora

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Tutti quelli che benedivano il Var ora lo contestano, gridando addirittura allo scandalo: troppo facile farlo adesso dopo averne prima applaudito la nascita. Noi su queste pagine abbiamo fin dall'inizio predetto che, essendo il Var una macchina soggettiva, era come mettere due arbitri a fare la stessa partita. E siccome c'è stato un periodo in cui sono state fatte delle prove, proprio mettendo due arbitri in campo, memori di quel breve periodo che sconsigliò a fare certi esperimenti esprimemmo il nostro parere. Il Var, come tutte le cose dove esiste la mano dell'uomo, doveva e deve essere considerato una tecnologia soggettiva che può evitare tanti errori, ma può anche accentuarli. Non è "il gol-no-gol" che comunica all'arbitro se il pallone è entrato o meno e lo fa dando il segnale nell'orologio che egli tiene al polso: nel Var è l'arbitro addetto al teleschermo che deve chiamare quello in campo, se ritiene che ci sia da correggere qualcosa (che magari non c'è), fermando il gioco e sollevando le ire di chi stava costruendo un'azione sotto la porta avversaria.

Oppure non lo chiama quando invece sarebbe stato necessario chiamarlo sollevando in questo caso le ire di chi stava subendo. Al tempo della sua nascita in tanti - anche gli stessi presidenti, ma soprattutto i tifosi e i media - tirarono un sospiro di sollievo perché secondo loro la macchina avrebbe impedito alla stessa società (la Juve?) di vincere con l'aiuto degli arbitri . Quella stessa società (la Juve) ha però continuato a vincere anche con il Var e adesso a maledirlo sono proprio quelli che lo applaudivano. E meno male che l'ultimo madornale errore è stato perpetrato ai danni dei bianconeri togliendo loro la vittoria contro la Salernitana. Se fosse successo il contrario ci sarebbero state magari interpellanze parlamentari da parte di coloro che antepongono le sorti della propria squadra a quelle della nostra nazione. Immaginate, amici, se venisse designato al Var uno come l'ex assistente Cristiano Copelli , quello indagato dalla Procura per truffa allo Stato con i "Gratta e Vinci", quello che a Reggio Calabria non fece dare un rigore sacrosanto alla Juve e le fece annullare un gol valido; quello per il quale venni accusato di sequestro di persona; quello che a Torino nella Supercoppa contro l'Inter fece annullare un gol valido di Trezeguet. È questo il Var, signori, quindi voi che lo avete applaudito abbiate la compiacenza di tacere: occorre sapersi accontentare del buono che dà (e ne dà) senza maledire per gli errori che talvolta commette.

Dalle polemiche sul campionato al campionato giocato. La Champions ci restituisce il Milan in gran forma, vincitore sulla Dinamo di Zagabria 3-1, e un Napoli che dovrà scontrarsi proprio coi rossoneri a S.Siro dopo aver espugnato il campo dei Rangers 3-0. Due squadre che si presenteranno in campo prive ciascuna di un leader: il Milan senza Leao squalificato e il Napoli senza Osimhen infortunato. Ci sembra una partita equilibrata da pareggio. L'Inter, dopo aver battuto in campionato il Toro a S.Siro, in Champions ha vinto sul campo del Viktoria Plzen (0-2), e la vediamo quanto meno imbattuta alla Dacia Arena di Udine. La Juve invece, dopo il pari casalingo con la Salernitana, in Champions è stata battuta all'Allianz dal Benfica (2-1): i bianconeri non sono nelle migliori condizioni fisiche e morali, ma ciò nonostante hanno le carte in regola per portarsi via i tre punti da Monza. La Roma, dopo la vittoria sull'Empoli, ha vinto in E-League 3-0 con l'Helsinki e riceverà all'Olimpico l'Atalanta alla quale concediamo la possibilità di un pari, ma anche di una vittoria. La Lazio infine, reduce dalla batosta di Midtjylland (5-1), potrebbe rifarsi in trasferta con la Cremonese.

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