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"The good shepherd", De Niro alla sua seconda regia offre un ritratto convincente

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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THE GOOD SHEPHERD
Iris ore 23.35. Con Matt Damon, Angelina Jolie e Alec Baldwin. Regia di Robert De Niro. Produzione Usa 2006. Durata: 2 ore e 50 minuti

LA TRAMA
È la storia di un agente della CIA. Alla vigilia della guerra mondiale, un giovane di ottima famiglia (ma segnata dal suicidio del patriarca) viene arruolato nei servizi segreti (che all'epoca si chiamavano OSS). Fa la guerra da Londra per metà degli anni 40 e da Washington il conflitto "freddo" nel ventennio successivo fino alla fallita invasione della Baia dei Porci a Cuba.

PERCHÈ VEDERLO
Perché De Niro alla sua seconda (e per ora ultima regia) riesce a dare un convincente ritratto di un servitore dello stato partito con ottime intenzioni ma puntualmente costretto a ingannare e uccidere. Matt Damon è estremamente plausibile tutte le volte che porta il personaggio sull'orlo dell'abiezione, ma riesce puntualmente a fermarsi all'ultimo momento.

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