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"Nel nome del padre", Sheridian? Forse il miglior regista irlandese emerso alla fine del secolo

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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NEL NOME DEL PADRE
Sky Cinema Drama, ore 21. Con Daniel Day Lewis, Pete Postlethwaite e Emma Thompson. Regia di Jim Sheridan. Produzione Gran Bretagna 1993. Durata: 2 ore e 10

LA TRAMA
La vera storia di due irlandesi padre e figlio, ingiustamente imprigionati alla metà degli anni 70. Nel 1974 i terroristi dell'IRA compirono un attentato a Londra. Il bersaglio era la regina e fu mancato. In compenso nel botto ne morirono molti. La polizia britannica scatenò una caccia all'uomo e rimasero coinvolti molti innocenti. Tra questi un giovanotto noto per i suoi precedenti turbolenti. Il padre cerca di liberarlo col risultato che finiscono entrambi nella stessa prigione. Il padre ci morrà dentro.

PERCHÈ VEDERLO
Perché alla regia c'è Sheridan, forse il miglior regista irlandese emerso alla fine del secolo. Daniel Day Lewis, fresco di Oscar, ha un bel ruolo in cui affondare i denti, ma è Postlethwaite (allora sconosciuto) a riscuotere i maggiori allori nel ruolo dello sfigato genitore.

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