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"L'uomo del giorno dopo", convinzione e baldanza nel western fantascientifico di Kevin Costner

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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L'UOMO DEL GIORNO DOPO
Iris ore 21. Con Kevin Costner, Olivia Williams e Will Patton. Regia di Kevin Costner. Produzione Usa1997. Durata: 3 ore

LA TRAMA
Nel 2013 (allora sembrava lontano) l' America è una landa desolata (ridotta così da una guerra nucleare). I sopravissuti si sono asseragliati in fortini per potersi difendere dalle bande di predoni che infestano il paese. Ma un giorno un vagabondo che dice di essere un postino della Western Union, si mette a capo della rivolta. L'America tornerà a essere l'America.

PERCHÈ VEDERLO
Perché Costner realizza un western fantascientifico dove il ritorno alla civiltà procede con convinzione e baldanza come nelle cavalcate di Costner attraverso la California. Per risorgere l'America deve tornare alle origini, è il messaggio del film. Certo, nel suo gioioso patriottismo Kevin ogni tanto sfiora il ridicolo ("Credo negli Stati Uniti d'America" grida mentre lotta corpo a corpo col cattivo della situazione).

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