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"U-571", una volta innescata la tensione Mostow non la molla più

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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U-571
Iris ore 21. Con Matthew Mc Conaughey, Harvey Keitel e Bill Paxton. Regia di Jonathan Mostow. Produzione Usa 2000. Durata: 1 ora e 56 minuti

LA TRAMA
Storia vera (ma gli inglesi giurano che è falsa, che il codice tedesco Enigma lo decifrarono loro). Un sommergibile americano abborda un U-Boot tedesco. La missione è quella di trovare tra le carte nautiche il fantomatico codice usato dai germanici nelle escursioni nell'Atlantico. L'assalto riesce. L'Enigma è trovato, ma mentre l'equipaggio americano è a bordo dell'U boot, il sub USA è affondato. Gli americani si trovano praticamente prigionieri della nave nemica. Possono manovrare e cercare di tornare alla base, ma risultano nave tedesca e quindi un ghiotto bersaglio per i natanti alleati che incrociano in quella zona.

PERCHÈ VEDERLO
Perché la regia di Mostow, una volta innescata la tensione (gli americani in trappola) non la molla più (ai protagonisti tocca attraversare mezzo oceano, facendosi sparare, ma non potendo rispondere al fuoco). Matthew McConaughey, nei panni del comandante improvvisato raddrizzò una carriera che sembrava in precoce declino.

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