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"King Arthur", una sorta di "Magnifici sette" dell'evo di mezzo

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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KING ARTHUR
Canale 20 ore 21.05. Con Clive Owen , Keira Knightley e Stellan Skarsgard. Regia di Antoine Fuqua. Produzione USA 2004. Durata: 2 ore e 6 minuti

LA TRAMA
La leggenda di re Artù rielaborata secondo fonti forse più attendibili. Secondo le quali non si sarebbe svolta a metà del Medioevo, ma cinque secoli prima. Siamo nel '400 dopo Cristo. L'impero romano è ancora in piedi, ma ha i decenni contati. Il console Castus riceve l'incarico di sgomberare la Britannia, ormai in preda alle razzie dei Sassoni. Ma Castus disobbedisce e alla testa di un manipolo di prodi e coi consigli del mago Merlino batte i sassoni e allestisce un suo regno nella terra che sarà inglese. Diventerà re Artù e i prodi saranno il primo manipolo della Tavola Rotonda

PERCHÈ VEDERLO
Perché Antoine Fuqua specialista in film d'azione ha rielaborato la leggenda costruendo sul mito arturiano una sorta di "Magnifici sette" dell'evo di mezzo. Niente da stupirsi se qualche anno dopo, Fuqua dei "Magnifici" farà un remake ufficiale.

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