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"Gli occhi della notte", un thriller tradizionale e di maniera (ma molto ben fatto)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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GLI OCCHI DELLA NOTTE
Rai Movie ore 23.05. Con Audrey Hepburn, Alan Arkin e Richard Crenna. Regia di Terence Young. Produzione Usa 1967. Durata: 1 ora e 46 minuti

LA TRAMA
Audrey Hepburn è una donna non vedente che però il marito ha allenato a sbrigarsi da sola almeno tra le mura di casa. Ma quel che le capita è davvero duro da fronteggiare anche per una vedente. Un giorno, durante l'assenza del marito le piombano in casa tre ladri assassini. Sono venuti lì a cercare una bambola imbottita di droga. E' lì perchè si trovava in una valigia che il marito ha scambiato alla stazione. La povera donna è davvero in una brutta situazione. Che in parte risolvono gli intrusi ammazzandosi tra loro. Ne rimane in vita il più feroce. Ma Audrey è meno indifesa di quel che sembra. Spegne le luci di casa in modo da poter brancolare alla pari.

PERCHÈ VEDERLO
Perché è sì un thriller molto tradizionale (era già tradizionale e di maniera quando fu fatto, 56 anni fa). Ma Terence Young è una vecchia volpe e sa maneggiare ottimamente l'unità di tempo e di luogo. All'origine un solido dramma teatrale di Fredrick Knott (l'autore del "Delitto perfetto" di Hitchcock)

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