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"Il signor Diavolo": Pupi Avati a 80 anni e passa ritrova la vena horror

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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IL SIGNOR DIAVOLO
Sky Cinema 2 ore 19.40. Con Gianni Cavina, Alessandro Haber e Chiara Caselli. Regia di Pupi Avati. Produzione Italia 2019. Durata: 1 ora e 26

LA TRAMA
Negli anni 50 un giovane funzionario del ministero della Giustizia viene inviato a Venezia a indagare su un oscuro caso di omicidio. Un adolescente ha appena ucciso un coetaneo. Per lui l'ucciso era un'incarnazione del diavolo. Il funzionario è stato mandato lì più che per appurare la verità per evitare che un prete e una suora venissero coinvolti, chiamati a comparire come testimoni. Un'operazione di routine che però coinvolge lentamente, ma inesorabilmente il giovane. In realtà il diavolo c'è e la sua prossima vittima potrebbe essere lui.

PERCHÈ VEDERLO
Perché a 80 anni e passa, Pupi Avati ritrova la vena horror che aveva caratterizzato i suoi primi film ("La casa delle finestre che ridono"). Il suo film è uno dei più inquietanti (non solo del filone demoniaco) degli ultimi anni. Il finale è feroce, agghiacciante come quello della "Casa" 50 anni prima.

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