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"Red dragon", Hopkins in formissima: brividi ad ogni scena

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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RED DRAGON
Iris ore 21. Con Anthony Hopkins, Edward Norton, Ralph Fiennes. Regia di Brett Ratner, Produzione Usa 2002. Durata: 2 ore

LA TRAMA
Nella filmografia di Hannibal the Cannibal, "Red Dragon" viene dopo "Il silenzio degli innocenti" ma il libro di Thomas Harris è stato scritto prima. Ed era già stato portato nel 1986 sullo schermo dallo stesso produttore De Laurentiis per la regia di Michael Mann. Il maxisuccesso del "Silenzio" persuase il producer a un remake, naturalmente coll'insostituibile Anthony Hopkins come Cannibal. All'inizio lo vediamo come personaggio al di sopra di ogni sospetto, un sofisticato intellettuale che riceve in casa sua l'agente dell'FBI Will Graham (Norton). come un vecchio amico. Non sa che Graham sospetta di lui per alcuni orribili delitti. I sospetti diventano certezza e Graham rischiando la pelle riesce a catturare Hannibal. I due si rivedono tre anni dopo. Graham va a trovare il Cannibal in carcere e gli chiede una consulenza. Come super criminale può fornirgli utili indicazioni sul modus operandi di un feroce assassino a piede libero soprannominato il Lupo Mannaro, Hannibal i suggerimenti glieli dà e il Lupo è preso.

PERCHÈ VEDERLO
Perché se Brett Ratner non è proprio all'altezza dei grossi registi che hanno trattato il personaggio, Hopkins è in formissima e mette i brividi a ogni apparizione in scena. Appena fa la sua comparsa dietro le sbarre della prigione, sappiamo già che il lupo Mannaro è fritto.

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