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"36 Quai des Orfevres", il miglior film di Olivier Marchal

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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36 QUAI DES ORFEVRES
Sky Cinema Action ore 22.55. Con Daniel Auteuil, Gerard Depardieu e Valeria Golino. Regia di Olivier Marchal. Produzione Francia 204. Durata: 1 ora e 51 minuti

LA TRAMA
Il Quai des Orfevres è l'indirizzo della centrale della polizia parigina. Due pezzi grossi della Suretè si contendono il posto di capo degli sbirri metropolitani. Uno (Daniel Auteuil) è un piedipiatti efficiente, sagace, di specchiata onestà. L'altro è rancoroso e senza scrupoli. Un giorno il secondo scopre il modo per incastrare il primo. Un suo informatore s'è reso colpevole di un delitto e il rivale non l'ha denunciato subito. Da quel momento va tutto male per l'onestissimo. E' messo sotto inchiesta, finisce in prigione, la moglie viene uccisa. Quando esce, l'antagonista teme la sua vendetta. In realtà l'uomo non ci pensa, ma l'altro non ci crede e cerca di ucciderlo. Ma stavolta cadrà vittima delle sue mascalzonate.

PERCHÈ VEDERLO
Perché è senz'altro il miglior film di Olivier Marchal, uno che al Quai des Orfevres ci ha lavorato per anni e quindi conosce vita , morte, miracoli e odi interni tra gli uomini della Suretè. Auteuil e Depardieu rivaleggiano in bravura e colpi bassi. Vince Depardieu che ha il personaggio più sfaccettato e odioso.

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