"American Gangster", una storia raccontata da grandi professionisti

Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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AMERICAN GANGSTER
Iris, ore 21. Con Denzel Washington, Josh Brolin. Regia di Ridley Scott. Produzione Usa 2007. Durata: 2 ore 37 minuti

LA TRAMA
Storia (non troppo romanzata)  di  Frank Lucas, re del traffico dell'eroina negli anni 70. Forse l'unico grande boss  di colore nella storia del gangsterismo americano. Lucas all'inizio è poco più di un guardiaspalle di un "padrino" di Harlem. Ma alla morte di costui prende le redini  del traffico, lo espande, instaura una "via della droga" dalla Thailanda agli Stati Uniti. Nulla sembra fermarlo (ha mezza polizia di New York sul libro paga) tranne un incaponito agente federale. Che alla fine distrugge il suo impero.

PERCHÈ VEDERLO
Perché la storia non dice niente di nuovo (nuovo è il personaggio, ma è già stata raccontato con altri nomi infinite volte). Ma a raccontarla ha provveduto una troupe di grandi professionisti. Da Scott all'editor Pietro Scalia ai due mattatori (particolarmente Washington in uno dei suoi rari ruoli di "vilain").