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"Nessuna pietà per Ulzana", uno dei migliori western degli anni '80

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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NESSUNA PIETÀ PER ULZANA
Iris ore 21. Con Burt Lancaster, Bruce Davison e Richard Jaeckel. Regia di Robert Aldrich. Produzione Usa 1972. Durata: 1 ora e 41 minuti

LA TRAMA
Ulzana è un feroce capo apache che un giorno fugge dalla riserva e si mette a razziare nell'Arizona. Difficile fermarlo. Snervato dall'ozio nella riserva ora è alla caccia di sangue di uomini forti, convinto da sempre che se uno uccide un uomo forte gli piglia anche la forza. Naturalmente questa cura ricostituente non è troppo ben vista dal comandante della guarnigione di cavalleria della regione che manda alla sua caccia un tenentino inesperto. Opportunamente supportato però da un esperto esploratore. Ulzana alla fine è ucciso, ma a prezzo di molte vite umane.

PERCHE' VEDERLO
Perché è uno dei migliori western degli anni '80, un periodo in cui l'epopea americana era ormai soggetto di revisione. Gli indiani avevano le loro ragioni, anche se a volte le esternavano nei modi violentissimi di Ulzana. Tra i titoli migliori della filmografia di Burt Lancaster che a sessant'anni faceva ancora sì l'eroe (però stanchissimo e delusissimo).

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