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"Pearl Harbor", l'impatto emozionale dei grandi film

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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PEARL HARBOR
Rete 4 ore 21.25. Con Ben Affleck, Josh Hartnett, Kate Beckinsale. Regia di Michael Bay. Produzione Usa 2001. Durata: 2 ore e 40

LA TRAMA
E' la rievocazione, con tutto il kolossal   di cui 20 anni fa  Hollywood era capace del "giorno dell'infamia" (come lo definì Roosevelt) il 7 dicembre del 1941  l'attacco  giapponese a Pearl Harbor. Colta  di sorpresa dal raid nipponico (scattato pochi minuti  dopo la dichiarazione di guerra) la flotta americana rimane quasi completamente distrutta (solo una portaerei resta a galla). Nella battaglia  si distinguono  due giovani piloti americani innamorati della stessa donna (un'infermiera). Il loro valore viene notato. Qualche mese dopo faranno parte della squadriglia  del colonnello  Doolittle mandata a bombardare Tokyo. Solo uno dei giovani tornerà vivo.

PERCHÈ VEDERLO
Perché nel rievocare il fatidico  avvenimento, Michael Bay ("Trasformers", "Bad boys") riesce a recuperare l'impatto emozionale e spettacolare dei grandi film di propaganda degli anni del conflitto. La seconda parte è la migliore, quando  gli uomini di Doolittle partono  verso Tokio con troppa benzina per decollare e troppo poca per poter tornare indietro.

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