"Apocalypto", il meglio e il peggio di Mel Gibson
APOCALYPTO
Canale 9 ore 21.25. Con Rudy Youngblood, Raul Trujillo. Jonathan Brewer. Regia di Mel Gibson. Produzione USA 2006. Durata: 2 ore e 20 minuti
LA TRAMA
In Messico, nel XVI secolo (ma lo capiremo solo nel finale) vivono i Maya e la popolazione è oppressa da una feroce oligarchia. La ferocia è frequentemente espressa dai sacrifici umani. Indigeni poveracci vengono strappati dalle loro case e immolati sugli altari dei templi. Ma ogni tanto qualcuno si ribella. Come il giovane Zampa di Giaguaro che quando è già messo nella fila delle vittime designate, scappa e s'infila nella foresta cercando di far perdere le sue tracce. Gli sgherri del regime gli sono presto addosso. Ma non è facile prenderlo. Anzi a conti fatti impossibile, perchè lo Zampa riesce a eliminare gli inseguitori a uno a uno.
PERCHÈ VEDERLO
Perché almeno nel primo decennio del secolo, Gibson era un grande regista di spettacoli. I suoi polmoni di narratore sono ancora quelli di "Braveheart" e "La passione di Cristo". Certo, in "Apocalypto" si ritrova anche il peggio di Mel. Come la violenza che deborda volentieri nel sadismo. Come il vezzo (perché non è rigore, è solo vezzo) di far parlare i personaggi (come nel "Cristo") nella lingua di origine. Per fortuna le (necessarie) didascalie non disturbano troppo. Le due ore e passa sono solo azione.