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"The King of Thieves", James Marsh tocca bene le corde di commedia e suspense

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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THE KING OF THIEVES
Iris ore 21. Con Michael Caine, Michael Gambon, Jim Broadbent. Regia di James Marsh. Produzione Gran Bretagna 2018. Durata: 1 ora e 48 minuti

LA TRAMA
Sembra una storiella giallo rosa giocata sul filo dell'improbabilità e invece è tutta vera e finì sui giornali inglesi circa sei anni anni fa. Nel 2016 nel quartiere di Hatton Garden a Londra, famoso per le molte gioellerie venne svuotato un caveau. Bottino: 14 milioni di sterline. Autori del colpo, quattro anziani malavitosi, ai quali era venuta a noia la vita da pensionati (però si fecero aiutare da un giovane esperto d'informatica, altri non sarebbero riusciti a superare gli odierni sistemi  di sicurezza). All'indomani del colpo grosso, però cominciano a litigare tra loro, cosicchè la polizia non impiega molto tempo a individuarli.

PERCHÈ VEDERLO
Perché il regista sa toccare bene le corde della commedia (il gustoso ritratto di vecchiaie non dome) della suspense (l'esecuzione del colpo) della vecchia morale del delitto che non paga. Caine è il mattatore, ma gli altri tre (Broadbent, Winstone, Gambon) non demordono mai quando si tratta di rosicchiare lo spazio di una scena.

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