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"Il Casanova" di Federico Fellini: il maestro sa come satollare occhi e mente come nessun altro

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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IL CASANOVA DI FEDERICO FELLINI
Rai 5 ore 22.15. Con Donald Sutherland, Tina Aumont e Olimpia Carlisi. Regia di  Federico Fellini. Produzione Italia 1976

TRAMA
La vita di Giacomo Casanova scritta da lui stesso (la sceneggiatura segue passo per passo le sue "Memorie") ma stravolta  da Fellini, al quale  con ogni evidenza il seduttore veneziano  stava antipatico. Dalla giovinezza turbolenta all'incarcerazione ai Piombi alle avventure  nelle grandi città europee. E una triste vecchiaia quando vive quasi di carità  e riesce a far l'amore solo con una bambola.

PERCHÈ VEDERLO
Perché Fellini, anche se non era più al suo massimo (la vetta l'aveva toccata tre anni prima con "Amarcord") gli occhi e la mente sa ancora satollarli come nessun altro. "Casanova" è certo visivamente il suo film più lussureggiante (due Oscar giustissimi a Danilo Donati per le scene e i costumi).  Ma il Giacomo che viene fuori dal film è un mostro anche fisicamente  e  un inguaribile  cacciaballe ("Perchè gli italiani non sono mostri cacciaballe?" fu un' uscita di Fellini in conferenza stampa).

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