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"Il risolutore", un film d'azione decisamente azzeccato: tutto come si conviene

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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IL RISOLUTORE
Cinema Action, ore 21. Con Vin Diesel, Timothy Oliphant e Larenz Tate. Regia di Gary Gray. Produzione USA  2003. Durata: 1 ora e 49 minuti

LA TRAMA
Vin Diesel  è un agente della DEA molto temuto dai trafficanti di droga fra Stati Uniti e Messico. Giustamente temuto. L'ultima sua impresa  è stata acciuffare  un boss del traffico e ficcarlo in galera buttando via la chiave. Ma a breve termine gliela fanno pagare. Il nuovo capo del traffik, ancora più feroce del precedente (non per nulla lo chiamano  El Diablo) manda i suoi sicari a uccidere il poliziotto scomodo. Lui  non lo ammazzano, ma sua moglie  sì. Diesel dà il via a una vendetta privata. Ma per portarla a compimento ha bisogno di un alleato certo inimmaginabile: il boss  precedente. Vin è costretto a recuperare la chiave.

PERCHÈ VEDERLO
Perchè è un film d'azione decisamente azzeccato. Le novità (nella storia, nei personaggi) sono pari a zero, ma tutto (tensione, colpi di scena, le facce giuste) è scodellato come  si conviene. Anche perchè il regista Gray è tutt'altro che uno scarpone  anche se occasionalmente prestato all'action movie.

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