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"Dune", se Villeneuve è meglio di David Lynch: col pubblico non si bara

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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DUNE
Al cinema. Con Timothee  Chalamet, Rebecca Ferguson e  Oscar Isaac. Regia di Denis Villeneuve. Produzione USA 2021. Durata:  2 ore e 35

LA TRAMA
In un remoto futuro, c'è guerra nelle galassie. La nobile famiglia Atreides domina il pianeta Arrakis  in cui si trova la spezia, materiale che rende geni i saggi e allunga la vita di centinaia d'anni.  Un potere che l'imperatore delle Galassie ritiene sempre  più scomodo. Tanto da inviare un esercito di mercenari  per distruggere gli Atreides . Un tradimento favorisce il massacro . Scampano solo la moglie e il figlio del capofamiglia.  Il ragazzo  non lo sa ancora, ma è destinato  ad essere il padrone del mondo, il "signore di Dune" dal titolo di un capitolo del romanzo di Frank Herbert.  Il film però  finisce  quando la sua vittoria è solo di là da venire. Spiegazione.  il  regista è riuscito solo a filmare  la prima metà del libro (mentre invece la versione del 1984 firmata David Lynch chiudeva il ciclo).  La seconda metà Villeneuve  riuscirà a filmarla ma non prima che si vengano a sapere i risultati commerciali della prima.

PERCHÈ VEDERLO
Perché stavolta la trama è comprensibile anche per chi non ha letto il romanzo. Nel film di Lynch non si capiva un tubo (per questo fu un meritatissimo floppaccio). Villeneuve per noi è più bravo di Lynch, ma anche più onesto. Sa benissimo che col pubblico non bisogna barare e al momento opportuno (in uno dei tanti momenti opportuni) prepara la scarica elettrica, la sequenza thrilling che fa saltare sulla sedia  lo spettatore. Last not the least, ha un protagonista più azzeccato. Timothee Chalamet come futuro profeta di Dune ridicolizza il manichino Kyle Mc Lachlan del 1984.

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