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"The German Doctor", un convincente ritratto dell'Argentina del dopoguerra

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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THE GERMAN DOCTOR
La F, ore 23.50. Con Alex Brandemuhl, Diego Peretti e Elena Roger. Regia di Lucia Puenzo. Produzione Argentina 2013. Durata: 1 ora e 23 minuti

LA TRAMA
In Argentina all'indomani della guerra, una famiglia è preoccupata per l'insufficiente sviluppo della figlia piccola. Il medico di base non sa offrire cure efficaci. Ma uno straniero, un immigrato tedesco pare di sì. La madre è presto convinta, anzi affascinata  da questo misterioso germanico che sembra nato per imporre e comandare. La piccola  pare migliorare, finchè la madre  non capisce in che mani s'è messa. L'uomo è il famigerato dottor Mengele, passato alla storia come il mostro dei campi di sterminio.  E sulla bambina sta conducendo uno dei suoi esperimenti sul miglioramento della razza. Chissà cosa accadrebbe a madre e figlia se a un certo punto, Mengele non fosse costretto  a fuggire (i cacciatori di nazisti l'hanno trovato, anche se nella realtà non riuscirono mai a prenderlo).

PERCHÈ VEDERLO
Perché è un convincente ritratto dell'Argentina del dopoguerra (la terra dei Peron e dei criminali nazisti  in fuga). Per la regista, l'Argentina  è femmina e ha reazioni uterine  davanti alle dimostrazioni di forza e di autorità . Niente da stupirsi  se diede per decenni  protezione  e accoglienza ai più feroci fuggiaschi  hitleriani.

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