Mank, ritratto della Hollywood d'oro e dei suoi "orridi giganti"
MANK
al CINEMA
con Gary Oldman, Amanda Seyfried e Charles Dance. Regia di David Fincher. Produzione USA 2020. Durata: ore 2 e 10
LA TRAMA. Nel 1940 Herman Mankiewicz, uno dei più reputati sceneggiatori di Hollywood (e delle linguacce più temute) mentre si sta recando a Los Angeles per metter mano allo screenplay di "Quarto potere" di Orson Welles (un film destinato a fare la storia non solo del cinema) ha un incidente d'auto dove rimane seriamente ferito. Ma il film si deve fare e Mankiewicz è costretto a dettare dal letto la sceneggiatura. Mentre detta (e beve per tirarsi su) Herman ripensa ai dieci anni precedenti e agli incontri con personaggi leggendari come il produttore Louis B. Mayer e il magnate della stampa William Randolph Hearst.
PERCHE' VEDERLO. Perché è scritto benissimo (come nemmeno Herman avrebbe saputo fare) e dà un ritratto splendido (coinvolgente anche per i non addetti ai lavori) dell'età d'oro di Hollywood, quando l'America, anche grazie al cinema si risollevò dalla buia crisi della fine degli anni 20. Età d'oro veramente perchè dominata da personaggi come Mayer e Hearst magari personalmente orridi, ma a loro modo splendidi "più grandi della vita" ("Quarto potere" fu in fondo una biografia non autorizzata di Hearst)