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"Manhunter-Frammenti di un omicidio": un thriller di altissimo livello

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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MANHUNTER-FRAMMENTI DI UN OMICIDIO
Iris ore 22.20. Con William Petersen, Brian Cox,  Joan Allen. Regia di Michael Mann. Produzione USA  1986. Durata: 2 ore

LA TRAMA
E' il primo film in cui compare il personaggio di Hannibal Lecter "Hannibal the cannibal"  l'assassino seriale  più  carismatico di fine secolo (tanto che poi è diventato il quasi eroe di una serie televisiva). Hannibal stavolta è in carcere dall'inizio e ci sta per  tutto  il film. Ma è sempre inquietantissimo.  Un agente dell'FBI deve fare appello a tutto il suo coraggio e alla resistenza del suo stomaco per andarlo a trovare in galera. Ha bisogno del suo aiuto. Un altro serial è in piena attività e solo Hannibal può fornire le giuste indicazioni  per acciuffarlo.

PERCHÈ VEDERLO
Perché è un thriller diretto alla grande da Michael Mann, nella forma per intenderci del suo seguente  "Collateral". Uscito cinque anni prima della più famosa avventura di Hannibal "Il silenzio degli innocenti" non ne ebbe lo stesso successo forse perchè nei panni del  Cannibal appare Brian Cox  un attore bravo quanto il fatidico Anthony Hopkins ma meno noto e carismatico. Il livello è comunque alto. Rivedere per credere il suo remake "Red dragon" uscito 15 anni dopo.

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