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"The Hunt", l'ultimo film targato Blumhouse: un'idea forte e tanta suspense
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THE HUNT
Sky Uno ore 21.15. Con Hilary Swank, Betty Gilpin e Ike Barinholtz. Regia di Craig Zobel. Produzione USA 2020. Durata: 1 ora e 35
LA TRAMA
Dodici persone, di varia età e sesso, estranee tra di loro si svegliano in una capanna tra i boschi. Tutti ignorano perchè si trovano lì. Ma non ci mettono molto a saperlo. Sono state catturate e radunate per servire come prede in una caccia all'uomo organizzata da ricconi in vena di sensazioni forti (la principale è cacciare e uccidere persone che ritengono inferiori). Presto il numero delle prede si assottiglia finchè non resta in vita solo una ragazza con passato militare che si rivela tostissima. Al punto di eliminare i suoi inseguitori fino a uccidere in duello la miliardaria che aveva organizzato il party infernale.
PERCHÈ VEDERLO
Perché è l'ultimo film della Blumhouse, la casa specializzata in thrillers pieni di risvolti horror che negli anni recenti ha infilato una serie di successi , dalla saga della "Notte del giudizio" al già classico "Scappa-Get out" che ha sfiorato l'Oscar come miglior sceneggiatura originale. I film della Blumhouse sono tutti raccomandabili perchè uniscono alla suspense sempre una bella, forte, idea centrale. In "The hunt" la trovata vincente è l'inversione dei ruoli tradizionali nelle storie di cacce all'uomo. In genere in tutti i film del filone (dal primo "Pericolosa partita" di 90 anni fa) la violenza è di destra. I cacciatori sono ricconi sadici e annoiati, ex nazisti, reduci dal Vietnam che non hanno perso la voglia di uccidere. Qui le carte sono girate. I cattivi sono americani delle upper class che hanno votato Clinton e Obama (oggi magari Biden) e che nella vita di tutti i giorni tengono rigorosamente un comportamento politicamente corretto. E le prede appartengono all'America profonda e incolta che ha seguito Bush e recentemente Trump (e che evidentemente sono considerate esseri inferiori, tranquillamente eliminabili). Ulteriore trovata: la dark lady qui affidata alla "Million dollar baby" di Clint Eastwood Hilary Swank.
Dai blog
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Giustizia privata, né buoni né cattivi
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