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Black Book, la resistenza al nazismo senza retorica (e con la bellona del Trono di Spade)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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BLACK BOOK 
Cielo  ore 21.15
Regia di Paul Verhoeven, con Carice Van Houten, Sebastian Koch e Derek De Lint

LA TRAMA. Rachel Stein è un'ebrea reginetta della rivista che adorata prima della guerra in Germania, è trasformata in carne da macello quando l'antisemitismo diventa parola d'ordine. Tutta la sua famiglia è macellata. Rachel si rifugia  in Olanda, ma i nazisti che ormai  dilagano la  inseguono anche lì. Rachel cambia nome e come donna di facili costumi s'infiltra tra i pezzi grossi germanici. Così facendo li mette uno per uno nel mirino della Resistenza. Rischia  grosso perchè anche tra i resistenti c'è chi gioca sporco.

PERCHE' VEDERLO. Perché è sempre un film di Paul Verhoeven l'olandese che in USA negli anni 90  ha raccolto molti successi (Atto di forza, Basic Instinct, il primo Robocop). Tornato in patria, combina un'insalatona pepata e pesante di  film spionistico, di melodramma, di erotismo (il pube della protagonista è spesso in primo piano). Spazzata via ogni retorica sulla Resistenza. Nell'Europa marchiata  dalle croci uncinate, l'unico comandamento era sopravvivere. Verhoeven abituato a rivelare una bellona ogni film qui introduce Carice Van Houten destinata a diventare la stregona di "Trono  di spade". 

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