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C'era una volta in America, il capolavoro che Leone non voleva far uscire (e forse aveva ragione)

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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 C'ERA UNA  VOLTA  IN AMERICA
Sky Cinema 2 ore 21.15
con Robert De Niro, James Woods e Elizabeth Mc Govern. Regia di Sergio Leone. Produzione USA 1983.Durata: 3 ore e 10 minuti

LA TRAMA. Accantonato il westerrn, Sergio Leone si rivolge a un passato più prossimo del Grande Paese. Gli anni ruggenti dei gangsters, rievocati attraverso le figure inventate di due boss della mala, l'irruento Noodles (De Niro) e l'astuto Max (Woods). Diventano amici all'indomani della Grande Guerra, teppistelli nelle strade di New York, poi fanno carriera, pezzi grossi del crimine, dirigenti della mafia ebraica degli anni venti. Poi l'amicizia finisce, per l'ambizione di Max  per l'amore che entrambi nutrono  per la stessa donna. Max comanda l'uccisione  di Noodles. Lui scampa e  per anni rimane nascosto, Quando si rifà vivo,  è ormai vecchio, ma non rinuncia alla vendetta.

PERCHE' VEDERLO. Perchè è l'ultimo film di Leone, il cineasta coi polmoni più ampi uscito dal cinema italiano negli anni 60.  E qui sempre all'altezza della sua fama con tante scene memorabili (la sequenza stupefacente: quando De Niro emerge da vecchio dallo stesso scenario che l'aveva inghiottito da giovane nell'inquadratura precedente).  Un'opera oggi di cult (come tutta la filmografia leonina  precedente) ma che ha rischiato di rimanere inedita. Leone non voleva farla uscire. Era deluso, e non del tutto a torto. Aveva fatto (al solito) meraviglie, ma non aveva centrato il tema principale (l'amicizia tradita fra Max e Noodles).

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