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Django Unchained, il colpo di scena del maestro Tarantino

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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DJANGO UNCHAINED
Televisione, Rai 4  ore 21.20
Con Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio, Samuel L. Jackson. Regia di Quentin Tarantino. Produzione  USA 2012. Durata: 2 ore  45 mimuti

LA TRAMA
Nel 1858  in America impazza ancora lo schiavismo. Il nero Django viene però liberato  da un cacciatore di taglie   che lo associa alle sue operazioni di bounty killer. Di caccia in caccia  i due arrivano alla piantagione  del perfido Leonardo Di Caprio. Lì è rinchiusa la moglie di Django. Ma liberarla non è facile. Nella sparatoria Django e  compare hanno la peggio e il nero è nuovamente ridotto a preda umana.

PERCHÈ VEDERLO
Perché Tarantino dimostra ancora una volta di essere un superbo narratore. Sulle prime si è tentati di respingere il film dove il Quentin rovescia spudoratamente tutto il suo ingordo amore per il western all'italiana (persino i titoli di testa riproducono  quelli  del Django  di Corbucci). Poi  però  si è catturati dalla girandola dei  colpi di scena. Il colpo magistrale arriva dopo due ore di proiezione quando uno crede che la storia sia conclusa  e si trova con una situazione sfacciatamente ribaltata.

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