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"The Wife", un gran ritratto femminile con una splendida Glenn Close

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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THE WIFE
Televisione, Rai 3ore 21.20
Con Glenn Close, Jonathan Pryce e Christian Slater. Regia di Bjorn Runge. Produzione Gran Bretagna  2017.  Durata: 1 ora e 39 minuti

LA TRAMA
Un noto scrittore inglese  è in partenza, assieme alla moglie, per Stoccolma dove andrà a ritirare  il premio Nobel per la letteratura. Alla coppia si accoda un giornalista decisamente impiccione che vorrebbe sciogliere un dubbio che lo arrovella  da anni. Il famoso scrittore merita la fama e il Nobel o è solo da decenni un bluff? Sì, perchè  il giornalista ha fatto spesso confronti tra le opere giovanili del grand'uomo e quelle della maturità. E c'è un abisso. Sembra che siano state partorite da due teste diverse. Facendo la conoscenza della moglie una donna colta, intelligente, brillante, l'impiccione comincia a formarsi l'idea che sia lei l'autrice dei libri e il coniuge  un prestanome. A Stoccolma  insiste a tampinare la donna. Lei nega, ma a poco a poco il sospetto diventa certezza. In effetti la mente brillante era lei, ma tutte le volte che aveva cercato di imporre la sua opera aveva fallito. Il marito invece era uno che si muoveva bene nel business del libro. Insomma per 40 anni s'era creata una società di mutuo soccorso. Lei scriveva e il marito  diffondeva. A Stoccolma però, nel luogo dove le carriere arrivano in vetta, lei comincia ad avere dubbi. Per otto lustri s'è sacrificata. Ha legato la sua vita, anche creativa a  un fasullo.

PERCHÈ VEDERLO
Perché è un  gran bel ritratto femminile (all'origine  un romanzo di Meg Wolitzer, probabilmente anche lei  un'autrice frustrata). E per la sensazionale interpretazione di Glenn Close (possibile che questa enorme attrice non sia mai arrivata all'Oscar?)

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