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La Postina con Zanellato diventa Dotta

Fashion week, la nuova collezione di Zanellato

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero dove si occupa di attualità, moda e costume, adesso anche "in prestito" alla politica. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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È una storia di bellezza, passione e valori quella di Zanellato, legata a mestieri e arti che hanno reso il made in Italy sinonimo di eccellenza nel mondo. Vincente (fu) l’intuizione di ispirarsi alla borsa-portalettere, che per anni ha trasportato migliaia di messaggi e lettere d’amore in un mondo lento e paziente (omaggio al celebre film “Il Postino”), nel realizzare l’ormai famosa “Postina”, la borsa diventata it bag.
«Ho iniziato a lavorarci all’inizio del 2010 pensando a una donna indipendente, lontana dalle leggi della moda, a una donna che ama l’artigianato, inteso come filosofia di vita e arte che parla al cuore. E il 5 maggio del 2010 ho depositato il brand», racconta Franco Zanellato, 55 anni, alchimista della pelle, direttore creativo e Ceo dell’azienda di Vicenza che porta il suo nome. Le sue borse, quasi un capo sartoriale, arrivate al successo da una qualità da scoprire prima attraverso il tatto per i pellami morbidissimi, poi a livello olfattivo per l’inserimento di essenze a base di iris e scorze di mandorla - in collaborazione con un naso italiano - che sanno di borotalco e di infanzia. L’imprenditore creativo ha saputo fermare il tempo, realizzando piccoli “capolavori” dalla bellezza senza tempo, quella che non svanisce a ogni cambio di stagione. Ma c’è di più, il suo non è solo uno stile che punta all’estetica, molta attenzione la riserva anche alla «funzionalità». Dopo la Postina e un fatturato di 8 milioni solo in Italia, per Zanellato è arrivato il momento di pianificare la propria espansione nel mondo, rafforzare l’e-commerce e promuovere le sue nuove “creature”. La prima è la Dotta, rivisitazione della storica valigetta con la quale per generazioni i medici di famiglia si presentavano nelle case degli italiani. Pensata in omaggio di Ernestina Paper, la prima donna medico laureata nel 1877 a Firenze (e prima in Italia), che segnò una svolta culturale che aprì la strada universitaria al mondo femminile. 
Poi ecco la Monda, reinterpretazione in chiave moderna con un tocco retrò tipicamente italiano del cesto delle mondine del delta del Po. Quindi "A Spasso", «qui mi sono lasciato ispirare da un modello di mia zia Beppa, protagonista della dolce vita, ritrovato in una foto di un vecchio album di famiglia», ricorda Zanellato. Si distingue per la sua funzionalità e il design pulito, adatto a chi cerca un accessorio senza tempo ma dallo spirito contemporaneo. E se i dettagli fanno la differenza: «Ognuno è in continua ricerca di equilibrio e di proporzioni», sottolinea il Ceo, «la chiusura delle borse è un gioiello realizzato da sapienti mani orafe, con un accurato studio nel meccanismo ispirato a quello dell’alta orologeria».

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