Prada tra realtà e finzione rilancia la vita bassa
L'uomo in passerella
Realtà e finzione si intrecciano da Prada che porta in passerella un giovane uomo che scopre il pancino sotto maglioni a V aderenti indossati con pantaloni che appaiono pesanti in tessuto spigato ma che sono leggerissimi al tatto, con la cintura vera o disegnata a segnare la vita bassa. Ridisegnano la silhouette maschile Miuccia e Raf Simons. <Questa collezione è nata da una suggestione istintiva, da un dialogo spontaneo tra idee che ci passavano per la testa in un determinato momento, idee concretizzate in modi inaspettati>, spiegano i due stilisti. Poiché <quando invecchi pensi troppo e ti limiti, quando sei giovane invece prendi e vai e ci piaceva questo spirito>. Questo si riflette sui capi in passerella con i modelli che escono da una capanna bianca sospesa da cui risuona musica techno per poi sfilare lungo un ponte che sembra mettere in connessione il fantastico e il reale. <La casetta è come una festa, un ritrovo di giovani, un rave> svela Miuccia Prada.
Una collezione che regala <ottimismo per questi tempi difficili> che passa da colori pop e acidi come il giallo, il fucsia, l'azzurro alla sobrietà dei grigi e dei neri, quasi a volerne sottolineare la sua doppia natura. Alcuni completi sono stropicciati come usciti dalla valigia, mentre i soprabiti e i cardigan sembrano rubati dall’armadio dei nonni con le maniche a tre quarti e le proporzioni ridotte. E poi ci sono le tute da lavoro... come a voler dire: giovani divertitevi ma pensate anche al lavoro. Non è ogni giorno festa.
Ai pedi calzature specchiate: mocassini o suole chunky. Non mancano capi tipici del workwear, come le coverall di tessuto tecnico con le maxi cerniere, in perfetto stile Raf Simons. <Volevamo creare abiti che avessero un vissuto, e vivessero di vita propria>, sottolinea il creativo belga. Una collezione bella ed emozionante con una memoria emotiva. Gran bel lavoro.
Daniela Mastromattei