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Moschino sfila per la libertà di espressione attraverso gli abiti

Settimana moda maschile a Milano

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero dove si occupa di attualità, moda e costume, adesso anche "in prestito" alla politica. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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Primo giorno di sfilate uomo a Milano all’insegna della libertà. La libertà di poter vestire come si vuole. Senza regole, senza costrizioni. Così è da Moschino (<la libertà di espressione attraverso gli abiti>) che ha aperto la settimana (corta) della moda per la primavera-estate 2025 con la sua seconda collezione “Lost and found”, disegnata dal nuovo direttore creativo Adrian Appiolaza che ha portato in passerella tra bagagli smarriti negli aeroporti l’ironia mai scontata del fondatore Franco Moschino.

Lo stilista argentino ha fatto sfilare sia lui sia lei tra pezzi d’archivio dello storico brand e citazioni che mettono al centro la sartoria tradizionale, trasformata, decostruita e poi ricostruita.  Un modo di vestire che regala serenità e che porta a una pace interiore secondo Franco Moschino. Abiti ridotti a brandelli, anzi, a frange, diventano code e mantelli, mentre fazzoletti e maniche di camicia si trasformano in gonne. Palloni da calcio, macchie di sugo e margherite spuntano su camicie e abiti. I cardigan vengono indossati di sbieco e i trench capovolti. Assemblaggi di capi ne creano di nuovi. Una sciarpa può essere legata come una gonna, una camicia da uomo può diventare un abito da sposa. E una valigetta prende la forma di cuore, perché si dovrebbe fare solo ciò che si ama e ci rende liberi.

 Daniela Mastromattei

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