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La settimana della moda a Tangeri con la sfilata di Vivienne Westwood

Il caftano marocchino grande protagonista

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero dove si occupa di attualità, moda e costume, adesso anche "in prestito" alla politica. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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La settimana della moda di Tangeri si è appena conclusa con spettacolari sfilate nella sontuosa cornice del Palais Moulay Hfid, un gioiello architettonico che trasporta nell'affascinante mondo dei sultani marocchini. Costruito nel XIX secolo, è un vero e proprio capolavoro dell'architettura marocchina. Le sue mura zellighe, i  giardini lussureggianti e le fontane che creano un'atmosfera fiabesca degna delle Mille e una notte hanno illuminato un evento eccezionale che ha visto la partecipazione della maison Vivienne Westwood, icona della moda e pioniera della moda eco-responsabile e Carlo D’Amario, l'artefice del successo di Westwood.

Dieci abiti iconici della maison hanno sfilato accanto a creazioni d'avanguardia e sostenibili di talentuosi stilisti marocchini, audaci e innovativi, che hanno osato superare i confini della moda. L’intento di questa iniziativa è posizionare Tangeri come un importante pilastro nello sviluppo dell'industria del fashion, dell’arte e del turismo culturale. L'ambizione è costruire un'economia che valorizzi l'artigianato e promuova la moda sostenibile.

Il caftano, inno all'eleganza e alla tradizione

Oltre alle creazioni di Vivienne Westwood e ai giovani talenti provenienti da Francia, Italia, Tunisia, Palestina e Turkmenistan, anche il caftano, capolavoro della cultura marocchina, è stato grande protagonista delle passerelle. Simbolo di eleganza, tradizione e femminilità, il caftano è stato rappresentato da importanti stilisti marocchini come Amina Benzekri, Lamia Lakhsassi, Renata, Hanane Oukdim. Big della moda che sono fonte di ispirazione per le giovani generazioni, per esprimere la loro creatività e inseguire i loro sogni.

La Tangeri Fashion Week ha accolto inoltre l’Accademia Di Mode de Nazareth, la scuola di moda del palestinese Saher Okal, per posizione il Marocco sulla mappa della moda globale, costruendo un ponte culturale ed economico con il resto del mondo. La Città Bianca in particolare aspira a diventare l’anello di congiunzione tra le culture e un polo di innovazione: al centro c'è il fermo impegno a realizzare una moda responsabile, sostenibile ed etica, che metta in mostra l'artigianato locale e le risorse naturali con rispetto e coscienza.

Per questa iniziativa, l'associazione "Route de la soie et d'Al Andalus", ha realizzato una vera e propria carovana di sogni e ambizioni attraverso un marchio: l'Oriental Fashion Show.

Negli ultimi vent'anni, l'associazione "Silk Road and Al-Andalus" ha attraversato il mondo, da Parigi a Marrakech, passando per l'Azerbaigian, Istanbul, il Kazakistan, Tagikistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Kuwait, Dubai, Doha... alla scoperta dei tesori nascosti delle Vie della Seta per celebrare la moda in tutto il suo splendore.

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