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Trecce e pesciolini ricamati. Così Chanel va in crociera

La sfilata a Marsiglia, sulla terrazza della Cité Radieuse

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero dove si occupa di attualità, moda e costume, adesso anche "in prestito" alla politica. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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Qualcuno ha immaginato la Lolita de "L’amante" di Marguerite Duras sulla passerella della collezione Chanel Cruise 2024-2025. Sono donne che desiderano ancora essere le adolescenti che sono state e che non vogliono perdere quel lato fanciullesco nel vestirsi. Non a caso hanno i capelli raccolti in una lunga treccia che scende da un lato. 
La sfilata a Marsiglia, sulla terrazza della Cité Radieuse, un complesso disegnato da Le Corbusier negli anni Cinquanta, sprigiona un senso di libertà molto forte. La direttrice creativa della maison Virginie Viard si è ispirata «ai codici dello stile di vita, della quotidianità e a tutto ciò che invita al movimento, come il mare e il vento». Così sulla terrazza che sembra il ponte di una nave, si sono alternati abiti che sanno di acqua salata, di vacanza, senza mai offuscare il fascino dell’alta sartoria di Chanel. Le cappe da sub hanno bottoni a pressione che si ritrovano nella giacca di un tailleur verde anice o sul colletto di abiti che ricordano gli anni Sessanta. Virginie Viard s’immerge nell’oceano per i suoi pesciolini ricamati, ma anche per le reti da pesca, le conchiglie e i crostacei che punteggiano abiti, giacche da tailleur, gilet, camicette in faille, magliette e canotte. 
Non mancano i motivi a griglia o le forme geometriche delle facciate degli habitat circostanti per gli abiti lunghi o le tuniche. Oltre al cappuccio e ai bottoni a pressione, la collezione rivisita i tratti classici della felpa, proponendola in chiffon con i pesci stampati. Mentre la tasca a marsupio spunta sull’abito a quadri senza maniche e sul tubino. I ricami, grandi protagonisti, rifiniscono persino i bermuda da running. Lo stesso vento di libertà soffia su una gonna bianca a balze e un tubino ricamato a fiori. Tanti i costumi da bagno interi. Sfilano calzoncini, slip e abiti con spacco laterale, per un guardaroba estivo, come dimostrano le gonne in tessuto waffle, le sottovesti e i corpetti in pizzo e patchwork sangallo. Immancabili le (tante) collane sovrapposte. Le calzature includono infradito in spugna con suola con plateau. Caban con spalle in bianco o bianco e nero e scarpe in vernice nera rendono omaggio all’abbigliamento maschile. Su questa suggestiva passerella non poteva mancare un riferimento al mondo della sposa, caro alla maison. A chiudere la sfilata sono stati, infatti, quattro abiti perfetti per le spose d’estate tra pizzi e trasparenze.
 

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