L'impero di Calzedonia diventa Oniverse. Veronesi: ogni marchio deve sentirsi autonomo
Veronesi in aiuto del seminario San Massimo
L'impero di Calzedonia, fondato da Sandro Veronesi nel 1986 cambia nome e diventa Oniverse. L'azienda veronese ad oggi comprende i marchi Calzedonia (nella foto), Intimissimi, Intimissimi Uomo, Tezenis, Falconeri, Signorvino, Atelier Emé, Antonio Marras e, dopo l'acquisizione di Cantiere del Pardo, Grand Soleil, Pardo e Van Dutch. Già consolidata realtà internazionale, con la sua proposta sempre più trasversale e diversificata che spazia dal fashion al lusso, passando per la nautica e il food&wine, individua nel nuovo nome un passaggio fondamentale per sviluppare ulteriormente le potenzialità del gruppo. Nasce così Oniverse, personalizzazione della parola inglese universe, ovvero tutto lo spazio, il tempo e i suoi contenuti. Rappresenta l'universo del Gruppo, composto dai suoi brand, le persone, i valori. Oniverse è anche l'anagramma del cognome Veronesi. Hanno fatto parte di questo cambiamento tutti i dipendenti, anche attraverso un contest interno alla ricerca di idee creative per il nuovo nome. Il gruppo ha "saputo crescere costantemente. Oggi siamo una realtà con una grande storia, un universo in continua evoluzione, con diversi marchi tutti caratterizzati da una propria identità", dichiara Sandro Veronesi, presidente di Oniverse. "Per questo la scelta di un nome - aggiunge - che fosse indipendente e autonomo, ma che potesse rappresentarne l'essenza di tutti. Vogliamo infatti che ogni marchio abbia la sua autonomia, pur restando parte di un Gruppo. Oniverse indica proprio appartenenza, ma anche libertà. Un insieme eterogeneo, composto da realtà differenti tra loro, ma parte dello stesso progetto".
Intanto Veronesi, patron del colosso con oltre 44000 dipendenti nel mondo e 5000 negozi monomarca, su richiesta del Vescovo Domenico Pompili si è impegnato a dare una mano con la sua Fondazione San Zeno per la riqualificazione dell'Ex-Seminario di San Massimo lanciando un concorso di idee su scala potenzialmente mondiale.
Il desiderio è quello di coinvolgere la collettività sulla riqualificazione della struttura semiabbandonata. Costruita negli anni Sessanta, ospitava fino a 700 seminaristi della Diocesi. Oggi i 42 mila metri quadri comprendono una chiesa, un teatro-auditorium oltre a una decina di ettari di terreno e un centro di accoglienza migranti. La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a tutti i soggetti giuridici in forma singola o aggregata come organizzazioni, altre fondazioni, istituti scolastici, laboratori formalmente costituiti e parrocchie. L'adesione a questa importante chiamata di idee, online sul sito dell'Ex-Seminario e dalla durata di quattro mesi, si è aperta il primo dicembre e si concluderà il 27 Marzo 2024. Inoltre è previsto un premio ai primi tre selezionati per un totale di 50.000 euro.