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Emporio Armani colora di toni brillanti la donna e di 50 sfumature di grigio l'uomo

Fashion Week a Milano

Daniela Mastromattei
Daniela Mastromattei

Daniela Mastromattei è caposervizio di Libero dove si occupa di attualità, moda e costume, adesso anche "in prestito" alla politica. Ha cominciato a fare la giornalista al quotidiano Il Messaggero, dopo un periodo a Mediaset ha preferito tornare alla carta stampata

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Emporio Armani  colora di toni brillanti la donna e di 50 sfumature di grigio l’uomo. La silhouette femminile è verticale come un tratto di pennello: scopre le gambe con decisione o le disegna con pantaloni dal taglio curvilineo. Le giacche hanno spalle insellate, abbottonature alte e mostrine: riecheggiano il mondo delle uniformi con ferma gentilezza. Il ciré è segno luminoso che ricorre, mentre i gilet sostituiscono le camicie. Duvet leggerissimi sono chiusi da fibbie di gomma; il velluto in toni vividi dona un effetto liquido ai motivi astratti. Piccoli abiti, scollature che lasciano nuda la schiena, ma anche esplosioni scintillanti ed effetti brina descrivono e catturano il senso del nuovo glam. Poesia, come sempre nelle collezioni di re Giorgio. Gli accessori sono boots con fibbie e Mary Jane rivisitate, piccole borse design dai colori accesi.

La collezione maschile invece è una sinfonia di grigi, dal più pallido al più denso, punteggiata da tocchi di colore deciso. Lo spirito rigoroso caratterizza i cappotti voluminosi dal disegno preciso, con ampi revers e superfici corteccia, le giacche dalle spalle disegnate, i montoni a intarsio. Le camicie hanno colli in piedi, ricordano t-shirt, o scompaiono del tutto, sostituite dal gilet nello stesso tessuto delle giacche. I pantaloni sono ampi e fermi, oppure sono bermuda dai volumi contenuti, portati su alti stivali calza che slanciano la figura. I disegni dei tessuti, macro e micro, si mescolano, accesi da tocchi di velluto dal sapore notturno. Le stesse geometrie tornano su piumini e tute tecniche da sci, e poi sulle borse grandi e grafiche. Le scarpe sono squadrate, con alte suole.  E dopo la sfilata, Giorgio Armani accerchiato dai giornalisti non è riuscito a sottrarsi alle domande di rito. L’abito fa il monaco? <Solo se è impeccabile>,  l’abito, ovviamente,  ha prontamente risposto lo stilista milanese per finire col parlare -  trascinato dalle più insidiose -  del <pessimismo che aiuta a migliorarsi>. Parola di Armani.

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