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Caro energia e esuberi, stop ai licenziamenti

Cristiano Cominotto
Cristiano Cominotto

Sono Presidente di A.L. Assistenza Legale, sono nato e cresciuto a Milano, dove sono diventato avvocato cassazionista e giornalista. La mia professione è anche la mia passione. Amo difendere le persone e credo sia importante che ognuno abbia la consapevolezza dei propri diritti e delle possibilità che ha di difendersi dalle ingiustizie quotidiane. Mi considero un innovatore, non riesco mai a guardare le cose dallo stesso punto di vista. Ho creato degli studi legali completamente nuovi e diversi da quelli tradizionali i miei studi sono stati infatti inseriti dal Financial Times tra i top 50 Innovative Law Firm. Mi piace spiegare il diritto in modo semplice, se ci fosse una frase che sintetizza il mio pensiero sarebbe questa: "Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna" (Albert Einstein)

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Il caro energia e il conseguente caro bollette stanno portando grossi problemi alle aziende Italiane e conseguenti chiusure, inoltre le prospettive per l’autunno in arrivo non parlano di un possibile miglioramento. A confermare la sensazione sono i recenti dati delle previsioni di Confesercenti, questi ultimi paventano infatti l’uscita dal mercato del 10% delle imprese, stiamo parlando di circa 90 mila attività che corrispondono a 250 mila posti di lavoro e relativi licenziamenti.

A breve si porrà lo stesso problema affrontato durante il periodo di emergenza Covid-19, nel 2020. La coerenza vorrebbe che, in una situazione di grave crisi come quella che si andrà ad affrontare nei prossimi mesi invernali, si introducessero delle limitazioni alla possibilità di licenziare nelle aziende esattamente come è stato fatto durante il periodo di emergenza del Covid-19.

Il Governo potrebbe intervenire limitando la possibilità per le aziende di licenziare per un periodo di tempo limitato. Quantomeno fino a quando non verrà adeguatamente affrontato il problema e non si troveranno delle soluzioni, cercando contemporaneamente di tutelare le aziende con sistemi di sostegno come, ad esempio, la Cassa Integrazione.

L’alternativa, sostenuta ormai da tempo dalla giurisprudenza, si rivela essere per le aziende il licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Tale provvedimento può essere introdotto non solo per esigenze riorganizzative, ma anche per esigenze economiche. Pertanto, di fronte ad un caro bollette insostenibile o che colpisca fortemente la situazione economica di queste aziende, sarebbe assolutamente legittimo per loro prendere delle decisioni forti. E tali interventi potrebbero arrivare anche al licenziamento di un numero rilevante di dipendenti.

Ciò indubbiamente comporta tutta una serie di ricadute dal punto di vista sociale. Quindi, una presa di posizione del Governo a tutela dei lavoratori sarebbe auspicabile, visti i tempi che ci aspettiamo.

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