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Il tempo delle signore

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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Come ogni 8 marzo, festa della donna, arrivano le statistiche a dirci che la strada verso la parità è ancora lunga e la disparità di retribuzione esiste, nonostante i passi avanti fatti. Le donne sono più penalizzate sul lavoro se hanno figli e il forte divario in termini occupazionali e di stipendio aumenta, infatti, in presenza di prole. Lo dice il Focus Almalaurea, che si sofferma, in particolare, sulle  lauree Stem, e analizza e confronta le performance, formative e occupazionali, di donne e di uomini. Le prime si iscrivono all'università spinte da forti motivazioni culturali (30,6% rispetto al 27,6% degli uomini) e svolgono un buon numero di tirocini e stage riconosciuti dal proprio corso di laurea (64,5% delle donne rispetto al 54,9% degli uomini). Le laureate inoltre provengono in misura maggiore da contesti familiari meno favoriti sia dal punto di vista culturale sia socio-economico. Così il 28,8% delle donne ha almeno un genitore laureato rispetto al 35,2% degli uomini. Peraltro, le ragazze sono meno coinvolte dal fenomeno dell'ereditarietà del titolo di laurea, soprattutto se quest'ultimo afferisce alle discipline che indirizzano verso la libera professione: tra i laureati a ciclo unico con almeno un genitore con titolo di studio universitario, infatti, ereditano la medesima laurea dei genitori il 33,2% delle donne rispetto al 45,6% degli uomini. Il valore tempo è fondamentale per una donna sia nello studio che nella professione: lo sa bene Giorgia Mondani, che non solo ha "ereditato" la passione per il suo lavoro dal padre, ma è diventata un'esperta della comunicazione nel suo campo. Lei è "la signora degli orologi", consulente e ambassador di brand di lusso e soprattutto amante del settore e punto di riferimento per tutti i collezionisti. Giorgia Mondani è figlia d'arte, ha avuto il suo primo "gioiello" con le lancette al polso dopo avere vinto il suo primo torneo di tennis e da allora non si è più fermata. Ha oltre 500mila follower social. 

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