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Sincerità sulla Boccia, vi prego

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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 Maria Rosaria Boccia con Dejan di Radio Rock  Foto:  Maria Rosaria Boccia con Dejan di Radio Rock 
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Ci eravamo ripromesse di andare oltre al caso Boccia-Sangiuliano, di non parlare più della "dottoressa" di Pompei che ha cercato di terremotare il governo armata di un telefonino e di un paio di occhiali-spia. Avevamo pensato che, nell'infuriare di notizie molto più serie e importanti, si potesse mettere un punto sull'affaire dell'estate, lo scandalo politico-amoroso che ha costretto uno stimato ministro della Cultura a interrompere il proprio lavoro e forse la propria credibilità di marito. Ma la signora in questione continua con i suoi messaggi che preludono a chissà quali altre rivelazioni e anche ieri Maria Rosaria è stata vista dalle parti di Montecitorio sebbene le sia stato interdetto l'accesso, a seguito dei noti fatti. Poi c'è una notizia nuova e cioè che Gennaro Sangiuliano si è deciso con il suo avvocato a rivolgersi alla procura di Roma, in pratica ha denunciato la 41enne che provava  a ricattarlo per la mancata nomina a consulente ministeriale. Ora, le femministe che nelle scorse settimane hanno preso le difese della Boccia diranno che l'ex ministro si accanisce contro di lei e che non solo non le ha dato il lavoro promesso mentre infuriava la passione, ma da pollo è diventato lupo ed è passato al contrattacco trascinandola pure in tribunale. Diranno che il cattivo è il maschio di potere (Genny è pur sempre un direttore Rai) e Maria Rosaria la povera vittima. Lei, apprezzabile per quanto mi riguarda soltanto per la vena autoironica mostrata nell'infuriare della polemica, come quando, stonata e fuori tempo,  ha cantato "Sincerità" al microfono di quel genio di Dejan Cetnikovic, il Karaoke Reporter di Radio Rock, non è affatto una povera vittima, casomai il contrario. E poi da donna c'è un problema che a certe femministe sfugge: dopo anni e anni di sforzi e impegno per farci apprezzare, considerare e ottenere una parità anche a livello di autorevolezza, il suo comportamento usato con il ministro vanifica tutto, perché rappresenta la conferma di uno stereotipo, purtroppo, duro a morire. E cioè che tutte le donne giovani e bionde sono bugiarde provocatrici e arrampicatrici sociali, pronte a tutto con il proprio corpo pur di ottenere uno strapuntino. Mantidi in cerca del maschio medio da irretire. Ecco, non è così. Teniamolo a mente, per favore.       

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