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Maria e la fede ritrovata dai carabinieri

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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 La signora Maria con la fede ritrovata  Foto:  La signora Maria con la fede ritrovata 
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C'è una piccola grande storia che vale la pena di raccontare in questi giorni che ci portano verso  Pasqua e che prende spunto anche dalle parole di Papa Francesco nell'omelia da  piazza San Pietro per la domenica delle Palme: <Oggi ci sono tanti cristi abbandonati,  bambini non nati, anziani lasciati soli, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore>, ha detto il Pontefice , aggiungendo poi <anch'io ho bisogno delle carezze di Gesù>. Gli anziani meriterebbero rispetto solo per il fatto di rappresentare il nostro patrimonio di saggezza ed esperienza, per il loro attaccamento alla vita ei sorrisi che regalano anche quando vorrebbero fermarsi e farsi viziare come fossero bambini, per gli anni sulle spalle e le ossa fragili, perché un loro giorno in più è un dono e in cambio, al massimo, chiedono solo un po' di cura e qualcuno che li accompagni se devono andare dal dottore. Chi maltratta  i vecchi , chi si prende gioco di loro approfittando  della salute malferma, della vista che fa difetto, dell'udito debole, è senza cuore o, peggio, un delinquente. Così come quelle due ladre che il 15 dicembre scorso a Roma hanno adescato  la signora Maria , di novant'anni; carpendo la sua fiducia hanno ottenuto di potere entrare in casa sua e lì l'hanno narcotizzata per poi derubarla dei suoi averi, in particolare delle fedi nuziali della signora e del consorte ormai deceduto. I colpi delle due criminali, secondo le indagini dei carabinieri su ordine del tribunale di Roma sarebbero stati 11 , commessi tra settembre 2022 e marzo 2023, tutti in danno di persone di età compresa tra gli 80 ei 90 anni, quindi facili prede indifese.  La modalità era sempre la stessa: vittime della vittima con qualche sotterfugio (attenzione ai falsi parenti, falsi nipoti, falsi impiegati), ingresso nell'abitazione, quindi con la scusa di un caffé o di un bicchiere d'acqua da consumare insieme, le diaboliche ladre versavano narcotico o stupefacente finché l'anziano, in stato confusionale, acconsentiva a mostrare il nascondiglio di bancomat, portafoglio, gioielli e denaro, oltre al telefono cellulare, così l'ignar non poteva chiamarsi subito i soccorsi  . In un caso, un ultra ottantenne è stato narcotizzato così tanto da rimanere assopito per circa due giorni. Sono alcuni stati familiari, preoccupati e insospettiti dal silenzio prolungato del congiunto , a chiamare le forze dell'ordine così sono scattate le indagini.Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Trastevere e della Stazione Carabinieri di Roma Bravetta hanno rinvenuto la ricetta medica e lo scontrino di una farmacia della zona dove l'anziano era stato in precedenza. Passando al setaccio le immagini delle telecamere della farmacia e di altri negozi del quartiere gli uomini dell'Arma sono quindi riusciti a ricostruire la fase di adescamento della vittima ea individuare il veicolo usato dalle due indagate. Ci sono state settimane di indagini, verifica dei tabulati telefonici e analisi dei video, fino ad arrivare alla cattura delle malviventi il ​​cui bottino, per i colpi messi a segno, è stato stimato in circa 160mila euro. Molti gioielli sono stati recuperati e questa è la notizia più bella: i carabinieri della Compagnia Trastevere l'altro  giorno hanno bussato alla porta della signora Maria, vittima di una rapina,  e le hanno restituito le fedi nuziali che le erano state rubate. Grande commozione per la donna e per sua figlia Emanuela : quell'anello per loro aveva un valore affettivo immenso, incalcolabile. 

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