Una Margherita in Cassazione: infranto il tetto di cristallo
Il tetto di cristallo sta per essere infranto anche in Cassazione, vertice della giurisdizione ordinaria italiana e, come il Quirinale, ancora offa limita per le donne. La notizia è che Margherita Cassano, magistrato di lungo corso, è stata indicata dal Csm per presiedere la Suprema Corte e si tratta della primissima volta, una novità assoluta. Attualmente presidente aggiunto della Suprema Corte, per Cassano, in carriera dal 1980, è un approdo naturale, a suggello di un percorso sempre da protagonista in un mondo che solo di recente si è aperto così tanto alla rappresentanza femminile. Le donne magistrato, ormai, sono tantissime ma quelle che hanno cominciato anni fa, come Cassano, e facevano strada, si contavano sulle dita di una mano. Livia Pomodoro, che oggi in pensione dalla magistratura, si è dedicata al teatro portando avanti il progetto della sorella Teresa scomparsa, ha ricordato proprio a Libero che quando lei ha cominciato le donne con la toga erano davvero pochissime, eppure è riuscita ad andare al ministero della Giustizia, poi a presiedere il tribunale dei Minori e quello di Milano. Cassano, che ha 67 anni, ha lavorato moltissimo a Firenze, dove è stata collaboratrice fidata dell'allora procuratore Vigna, sebbene sia lucana di origine. Si è dedicato molto a inchieste contro il traffico di droga, la criminalità organizzata, ed è stata a lungo nella Direzione distrettuale antimafia di Firenze. Esponente di Magistratura Indipendente, corrente moderata dei togata, è già stata al Csm, organo che ora ha deciso di indicarla per il vertice della Cassazione. Dal 2016, per quattro anni, è stata numero uno alla Corte d'Appello del capoluogo toscano.