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Quirinale, occhio a non bruciare le donne: Letizia Moratti e la "carta coperta" Casellati

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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Letizia Moratti è uno dei tre nomi fatti dal centrodestra per la partita del Colle. La carta "coperta", invece, porta a Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato, di Forza Italia, possibile "fiche" per la quarta votazione quando il quorum si abbassa. Cosa ne pensa il centrosinistra? E' probabile che Letta e compagni rispediscano al mittente entrambe le opzioni, non in quanto donne, ci mancherebbe (il Pd ha da sempre un problema con le donne), ma perché sono "tesserate" e quindi non abbastanza equidistanti per il ruolo che dovrebbero andare a ricoprire. In realtà, Letizia Moratti, donna manager, già ministro, presidente della Rai e attuale vicepresidente della Regione Lombardia, non è una pericolosa fanatica di partito che ragiona ancora con i vecchi schemi del rosso e il nero, e la Casellati, avvocato, ha dimostrato di poter guidare Palazzo Madama senza pregiudizi o sbilanciamenti particolari. Entrambe, quindi, potrebbero ambire a diventare capo dello Stato per il loro curriculum, entrambe, però, rischiano di  essere bruciate dai giochi di Palazzo dei partiti che non trovano la quadra per il successore di Sergio Mattarella. E allora che senso ha proporle adesso? Per una volta che ci sono donne valide in campo, sarebbe stato meglio preservarle. Soprattutto da parte del centrodestra.  

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