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Direttrici e architette al top: non solo Elisabetta Belloni

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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Stimata dal presidente della Repubblica Mattarella, amica di Gianni Letta, e corteggiata tra un governo e l'altro come premier tecnico se non come papabile ministro degli Esteri, Elisabetta Belloni, diplomatica di carriera, segretario generale della Farnesina dal 2016 (e prima ancora a capo dell'Unità di Crisi) da ieri è ufficialmente a capo del Dis, il servizio d'intelligence del nostro Paese. Scelta dal premier in persona per ricoprire un ruolo delicatissimo per la sicurezza nazionale, finora assegnato sempre e soltanto a uomini. C'è voluto Draghi e, forse, qualche passo falso del direttore uscente, il prefetto Gennaro Vecchione, vicino al grillino Giuseppe Conte, per realizzare il cambio al vertice degli 007. Belloni, 62 anni, era praticamente la più potente al ministero degli Esteri e con il ministro Luigi Di Maio aveva instaurato un rapporto di fiducia reciproca e di collaborazione. Sul tavolo della "Grace Kelly delle Feluche", studentessa del Massimo come Mario Draghi, passano i dossier più delicati e scottanti, dalla Libia al caso dei due Marò, al brutale assassinio di Giulio Regeni e dunque questa nomina, giunta non troppo inaspettata nel consiglio dei ministri, è un altro segno di discontinuità di questo esecutivo rispetto a quello precedente, con un occhio al merito e al curriculum perché in certi settori uno non vale l'altro. 

Nel solco delle nomine in rosa, dopo l'agenzia Reuters, che ha scelto Alessandra Galloni, il cambio al vertice è arrivato ora anche al Washington Post dove alla direzione è stata chiamata Sally Buzbee, una donna, cosa che non avveniva da 144 anni, cioè dalla fondazione del giornale. Buzbee, 55 anni, arriva dall'Associated Press e da giugno guiderà una redazione di un migliaio di giornalisti. 

Tornando alle novità di  casa nostra, una svolta decisiva rispetto al passato si registra anche nel mondo della libera professione e, in particolare, al Consiglio nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che riunisce oltre 153mila iscritti in Italia. Sono state da poco rinnovate le cariche direttive per il quinquiennio 2021-26 e, se alla presidenza è stato eletto  un uomo, l'architetto Francesco Miceli, già numero uno dell'Ordine di Palermo, per la prima volta sono state elette ben sei donne su 15 nuovi consiglieri nazionali. Tra loro c'è la neo-vicepresidente, Tiziana Campus (da Sassari) e la segretaria Gelsomina Passadore (Biella). Fanno parte del Consiglio anche Anna Buzzacchi (Venezia), Carmela Cannarella (Siracusa), Giuseppe Cappochin (Padova), Massimo Crusi (Lecce), Alessandra Ferrari (Bergamo), Massimo Giuntoli (Torino), Paolo Malara (Reggio Calabria), Flavio Mangione (Roma), Silvia Pelonara (Ancona), Michele Pierpaoli (Como), Marcello Rossi (Milano), Diego Zoppi (Genova). L'insediamento è avvenuto nell'Aula Giovanni Falcone al ministero della Giustizia a Roma. 

 

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